Chieti. A seguito del verificarsi di un episodio di violenza, nei pressi di un locale pubblico di Lanciano, per il quale si è reso necessario l’intervento della Polizia, segnatamente del Commissariato di P.S. della città frentana, che ha portato anche alla denuncia all’Autorità Giudiziaria dell’autore, sono state attivate le procedure previste dalla legge per l’applicazione di Misure di Prevenzione Personali proprie del Questore quale Autorità di P.S., finalizzate a contrastare tali fenomeni in modo da scongiurare il pericoloso ripetersi da parte dello stesso soggetto.
In particolare, questa volta, nei confronti di un ragazzo diciasettenne, di Lanciano, resosi responsabile di aggressione ai danni di un altro ragazzo di 18 anni, lo scorso 05 marzo, è stato adottato il provvedimento di “divieto di accesso negli esercizi pubblici e nei locali di pubblico intrattenimento”, per anni due, in alcune strade e piazze di Lanciano, dove solitamente avviene la “movida” dei giovani.
La misura di prevenzione è stata adottata dal Questore al termine di un’accurata istruttoria svolta dalla Divisione Polizia Anticrimine, al termine di serrate indagini condotte dal Commissariato di P.S. di Lanciano, finalizzate all’individuazione dell’autore di tale aggressione ed alla conseguente denuncia per lesioni personali aggravate. In particolare, nella circostanza, come riscontrato nelle indagini, l’aggressore aveva colpito l’altro giovane, in v.le delle Rimembranze, procurandogli gravi lesioni al volto, dileguandosi all’arrivo della Polizia accorsa sul posto su richiesta di aiuto pervenuta sul “113”, ma veniva rintracciato all’interno di un bar della zona.
La predetta misura di prevenzione è stata introdotta con il D.L. 130/2020, di seguito al tragico episodio della c.d. “movida violenta” avvenuto in Colleferro (Roma), il 06/09/2020, nel corso del quale trovò la morte il giovane Willy Monteiro Duarte e si prefigge di infrenare la pericolosità sociale di persone che sono state condannate o denunciate per reati contro la persona e/o il patrimonio e che comunque si sono resi responsabili di risse o altri gravi fatti presso esercizi pubblici.
La violazione al divieto de quo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da 8.000 a 20.000 euro.