Chieti. La Patologia clinica della Asl Lanciano Vasto Chieti ha un nuovo direttore. Si tratta di Ivana Cataldo, nominata con delibera della Direzione aziendale quale atto conclusivo del concorso che si è svolto lo scorso settembre. Si era piazzata al primo posto nell’ambito della terna di idonei selezionata dalla Commissione esaminatrice.
Dopo la laurea in Scienze biologiche all’Università dell’Aquila, ha conseguito le specializzazioni in Biochimica clinica e Patologia clinica ed è iscritta all’”Albo dei professionisti per le emoglobinopatie e talassemie” della Scuola di formazione permanente di Medicina di laboratorio. Dal 2002 è dirigente biologo nell’ospedale di Chieti, dove ha ricoperto anche il ruolo di responsabile del settore specialistico delle proteine e del controllo di qualità totale di laboratorio e appropriatezza prescrittiva degli esami diagnostici a valenza specialistica. Diversi gli incarichi nell’ambito della Sibioc, la Società di biochimica clinica e biologia molecolare, di cui è stata delegata regionale e componente dei gruppi di studio per il diabete e per le proteine.
Intensa anche l’attività nell’ambito dell’Università “d’Annunzio” di Chieti, come docente a contratto nel corso di Patologia clinica per il corso di laurea in Tecnico di laboratorio biomedico. Numerose, infine, le pubblicazioni al suo attivo, così come la partecipazione come relatrice a diversi convegni.
Ivana Cataldo avrà la responsabilità di tutti i servizi di Patologia clinica della Asl poiché, com’è noto, si configura come un’unica unità operativa complessa articolata su diversi presidi.
Al nuovo direttore si chiede, oltre alle competenze professionali necessarie, di raggiungere obiettivi importanti nella strategia aziendale, come l’integrazione delle attività tra gli ospedali di Chieti, Lanciano, Vasto e Ortona, garantendo le giuste risposte ai bisogni di salute dei cittadini secondo una scala di priorità improntata a criteri di efficacia, appropriatezza ed efficienza.
Importante sarà la capacità di gestire un team multi-specialistico composto da professionisti diversi per formazione, da responsabilizzare con precisa delega, mantenendo un clima interno teso a favorire la crescita professionale di tutti i collaboratori. Serve, quindi, una marcata leadership, necessaria per gestire l’insorgere di eventuali conflitti, organizzare l’attività istituzionale e valorizzare i collaboratori. Dovrà infine consolidare relazioni professionali con le altre strutture specialistiche e territoriali per collaborazioni finalizzate alle migliori pratiche assistenziali, sviluppando percorsi adeguati, anche attraverso la stesura di linee guida tecniche e organizzative che orientino i professionisti verso l’appropriatezza prescrittiva.