Esplosione fabbrica: salme verranno trasferite a Chieti

In corso accertamenti su luogo tragedia. Poi le autopsie

Casalbordino. Le tre salme degli operai morti nell’esplosione alla Sabino Esplodenti, che in questi minuti si stanno provvedendo a recuperare e ricomporre verranno poi trasferite a Chieti presso l’Istituto di Medicina Legale, dove, dopo l’affidamento da parte dell’autorità giudiziaria, verrà effettuata l’autopsia dal dottor Pietro Falco. Prima del recupero delle salme, il magistrato sta facendo svolgere degli accertamenti tecnici utili alle indagini.

Così in una nota Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea:: “La tragedia avvenuta ieri alla Sabino Esplodenti a Casalbordino che è costata la vita a tre operai è l’ennesimo incidente che avviene in Abruzzo in un impianto a rischio di incidente rilevante (la cosiddetta Direttiva Seveso) sottoposto, almeno sulla carta, a regole stringenti sulla prevenzione e gestione appunto degli incidenti.

Questi incidenti, infatti, non devono accadere. Non basta esprimere il cordoglio alle famiglie delle vittime ma bisogna anche chiedersi come evitare simili tragedie.

In Abruzzo negli anni sono emerse gravissime falle nell’applicazione della Direttiva Seveso e delle norme italiane di recepimento (in ultimo il D.lgs.105/2015). Penso al caso dei laboratori di fisica del Gran Sasso e, nel chietino, a quelli dello stoccaggio Stogit di Cupello, vicino a Vasto, per i quali i Piani di Emergenza Esterni sono stati predisposti dalle prefetture solo dopo gli esposti delle associazioni e dopo anni di omissioni.

La Direttiva Seveso si basa su tre documenti fondamentali. Il rapporto di sicurezza, che descrive l’impianto, le sostanze utilizzate ed evidenzia i possibili scenari di rischio. Viene approvato dal CTR Regionale presieduto dai Vigili del Fuoco e deve essere aggiornato ogni 5 anni.

Dal Rapporto di Sicurezza derivano il Piano di Emergenza Interno, destinato ai lavoratori, e il Piano di Emergenza Esterno, redatto dalla Prefettura e rivolto alla popolazione. Il primo deve essere elaborato assicurando la costante partecipazione dei lavoratori; il secondo dei cittadini. Entrambi devono essere aggiornati almeno ogni tre anni.

Il Piano di Emergenza Esterno, sulla base dell’Art.23 comma 6 del D.lgs.105/2015, deve ricevere massima divulgazione tra la popolazione che deve sapere cosa fare in caso di incidente. Deve essere pubblicato sul sito WEB dei comuni interessati con la massima visibilità. In queste ore sono andato sul sito del Comune di Casalbordino ma non sono riuscito a trovarlo. neanche con il motore di ricerca in google. A questo punto mi è venuta spontanea una domanda: esiste? È aggiornato? Spero che ci sia ma, in ogni caso, dovrebbe essere facilmente reperibile da qualsiasi cittadino anche non esperto di internet.

Anche le prefetture dovrebbero fare il massimo per sensibilizzare la popolazione sul tema della sicurezza: purtroppo sul sito della Prefettura di Chieti devo constatare che la pagina sui Piani di Emergenza Esterni è ferma al 2008 (!).

Mi chiedo, poi, se il Rapporto di Sicurezza per la Sabino Esplodenti esiste ed è stato approvato? Se sì, è aggiornato secondo la tempistica dettata dal D.lgs.105/2015 e, cioè, almeno ogni 5 anni? Quali contenuti ha?

Il Piano di Emergenza Interno per la Sabino Esplodenti esiste ed è stato approvato? Se sì, è aggiornato secondo la tempistica dettata dal D.Lgs.105/2015 e, cioè, ogni 3 anni? È stato aggiornato, come impone l’art.20 comma 3 del D.lgs.105/2015 “previa consultazione del personale che lavora nello stabilimento, ivi compreso il personale di imprese subappaltatrici a lungo termine, ad intervalli appropriati, e, comunque, non superiori a tre anni. La revisione tiene conto dei cambiamenti avvenuti nello stabilimento e nei servizi di emergenza, dei progressi tecnici e delle nuove conoscenze in merito alle misure da adottare in caso di incidente rilevante.”?

Non mi dilungo, poi, sugli altri obblighi derivanti dal D.lgs.105/2015 come esercitazioni (sia per il pubblico sia per i lavoratori), ispezioni, reporting da parte degli enti pubblici. Sono stati rispettati?

Spero che l’inchiesta della Procura di Vasto faccia luce su tutte le questioni che direttamente o indirettamente possono aver giocato un ruolo sulla vicenda e spero che tutto sia in regola.

In generale ritengo che in Abruzzo la questione della direttiva Seveso sulla prevenzione degli incidenti sia assolutamente sottovalutata da parte di prefetture, comuni e altri organi della pubblica amministrazione quando vi dovrebbe essere non solo un’applicazione ferrea degli obblighi, delle tempistiche ecc ma anche una gestione pro-attiva del rischio assieme a cittadini e lavoratori.

Qui l’elenco di tutti gli stabilimenti a rischio in Abruzzo (elenco del Ministero dell’Ambiente aggiornato al settembre 2020) : https://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/stabilimenti_rischio_industriale/2020/abruzzo_0.pdf

Concludo ricordando che della Sabino Esplodenti Rifondazione Comunista si era occupata già nel 1994 con un’interrogazione alla Camera (primo firmatario Totò Saia) riguardante una partita di T4″.

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