È di Francavilla Giorgia Altobelli, nominata referente per l’Abruzzo della Società italiana di sociologia

Francavilla al Mare. “E’ necessario istituire un osservatorio permanente regionale che racconta come stanno le nostre scuole, i nostri docenti, gli studenti, le famiglie e tutti gli attori coinvolti nel sistema scolastico.”

Una nomina importante per la professionista di Francavilla al Mare, la sociologa Giorgia Altobelli, eletta delegata per l’Abruzzo della Società Italiana di Sociologia (So.I.S.).
Un ruolo nel quale la dottoressa Altobelli crede con un “grande spirito di responsabilità; credo molto nell’istruzione e nella formazione di ogni ordine e grado”.

Una nomina avvenuta a pochi giorni dall’invio di una missiva, da parte della So.I.S. nella persona della presidente Magnante e su proposta dei sociologi del Dipartimento Scuola So.I.S., al ministro dell’Istruzione Bianchi nella quale di sottolinea la necessità di inserire la figura professionale del sociologo all’interno delle scuole.

Nel comunicato della So.I.S. si legge altresì: “Le chiusure prolungate, il ricorso sistematico alle nuove tecnologie con la didattica a distanza, ha posto nuove sfide all’economia della conoscenza e cambiato i modi tradizionali di concepire il lavoro e l’istruzione, creando nuove forme di disagio sociale, di povertà, accentuando in molte realtà territoriali le preesistenti disuguaglianze e creandone di nuove. Tuttavia, al pari di queste nuove e gravi fragilità, si stanno disvelando ulteriori opportunità di crescita culturale, per valorizzare le quali si dovranno mobilitare, indistintamente, tutte le componenti scientifico-professionali della nostra società, avendo cura di promuovere azioni che favoriscano l’incontro delle varie culture scientifiche.”

In tal senso la dottoressa Altobelli precisa: “Il sociologo ha come valore principe quello di dare voce alle comunità, la scuola è un sistema complesso che merita le opportune attenzioni. Non solo ascoltare e lavorare sinergicamente con le altre figure professionali, ma anche e soprattutto osservare da buon ricercatore per diventare facilitatore nei processi e specialisti del benessere organizzativo scolastico. Cosa si può fare in Abruzzo? Credo sia necessario istituire un osservatorio permanente regionale che racconta come stanno le nostre scuole, i nostri docenti, gli studenti, le famiglie e tutti gli attori coinvolti nel sistema scolastico. Solo passando dalla conoscenza – conclude la dottoressa – è possibile attivare ipotesi di azioni e strategie di empowerment per la promozione della cultura del benessere”.

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