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Corridoi umanitari, il sindaco riceve la famiglia di profughi afghani ospite a Chieti

Comune e Arci: “Un progetto che unisce l’Italia per salvare donne, uomini e bambini a rischio”

Chieti. Si attiva anche a Chieti la rete dei Circoli rifugio dell’Arci diffusa su tutto il territorio nazionale per l’accoglienza di cittadini afghani, soprattutto donne e bambini. Sono 215.000 le persone accolte in città in virtù di un protocollo d’intesa per la realizzazione del progetto “Corridoi umanitari/Evacuazioni per l’Afghanistan”, firmato il 4 novembre 2021 tra Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dell’Interno, CEI, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche, Tavola Valdese, Arci, INMP, OIM e Unhcr. Stamane il sindaco ha ricevuto la famiglia arrivata nei giorni scorsi in città, a cui viene data accoglienza in base all’intesa, con lui l’assessore alle Politiche Sociali Mara Maretti, i consiglieri Paride Paci e Silvio Di Primio, il presidente dell’Arci Abruzzo Antonio Tiberio e Daniele Licheri che per Arci ha seguito gli arrivi.

“Si tratta di un’attività umanitaria che è importante per la nostra Amministrazione, poiché risponde a due obiettivi: aumentare da un lato la capacità, di accoglienza di dialogo e integrazione dei cittadini stranieri nel territorio comunale, e attivare anche questa funzione del terzo settore – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore alle Politiche sociali Mara Maretti – A Chieti sarà accolta una famiglia sottratta alla guerra e a un presente difficile, una prerogativa, l’accoglienza, che appartiene da sempre alla città e che rientra fra le attività fisiologiche di una pubblica amministrazione, che grazie all’intesa con l’Arci e ai fondi destinati dallo Stato a tal fine, vivrà per un periodo in Italia”.

“Con questa iniziativa si dimostra che le persone possono arrivare in Italia e in Europa in sicurezza e legalità – così il presidente di Arci Abruzzo, Antonio Tiberio – Si tratta di una goccia nel mare della crisi afghana, una crisi ormai dimenticata, ma che chiama in causa l’Italia, al fine di dare anche al popolo afghano la protezione e l’accoglienza possibile perché non diventino preda dei trafficanti. Questi arrivi realizzano una filiera istituzionale importante che ha una finalità di valore, dare supporto e accoglienza a migliaia di persone che rischiano ogni giorno la propria vita”.

“L’incontro di oggi è stato importante: non è un fatto formale ma sostanziale, l’accoglienza si costruisce insieme agli enti di prossimità come i Comuni e non può basarsi solo sulla solidarietà dei singoli o delle associazioni perché non basta e perché non è socialmente sostenibile – il commento di Daniele Licheri per Arci – Per questo il segnale di oggi è importante e ringrazio sia il sindaco Ferrara che l’assessora Maretti, sono convinto che si potrà fare un ottimo lavoro insieme”.