Controlli sulla pesca: oltre 150 kg di pesce sequestrato dalla Capitaneria di Porto di Ortona

Ortona. Continuano, lungo l’intera filiera ittica, i controlli del personale della Capitaneria di Porto di Ortona, impegnati nell’intero territorio provinciale, entroterra compreso.

 Negli ultimi giorni i militari della Guardia Costiera hanno sanzionato un venditore ambulante nel comune di Guardiagrele, in quanto aveva in esposizione sul proprio banco di vendita prodotto ittico privo di qualsiasi documento di tracciabilità che ne consentisse di ricostruire la provenienza, la data di pesca ed i passaggi subiti prima di essere messo in commercio: Alla sanzione, per un importo di 1.500 €, ha fatto seguito il sequestro del prodotto, circa 10 kg, distrutto e conferito ad una ditta abilitata al trattamento dei rifiuti, in quanto ritenuto dalla ASL non idoneo al consumo umano.

 Analoga sanzione, poi, è stata comminata ad un ambulante di Francavilla al Mare, per il quale, comunque, pur in mancanza di etichette al banco vendita per informare i consumatori, si è riusciti, grazie alle fatture in possesso del trasgressore, a risalire al recente acquisto del prodotto presso un grosso centro di vendita; in questo caso, quindi, dietro parere favorevole del servizio igiene e qualità degli alimenti della ASL, il prodotto, circa 16 kg di varie qualità di pesce, è stato devoluto in beneficenza ad una locale associazione benefica.

 Ma l’intervento più significativo è stato effettuato proprio nel porto di Ortona, dove un privato, proveniente dal barese, è stato colto in flagrante, con circa 130 kg di frutti di mare destinati al mercato nero: il prodotto, prevalentemente noci di mare, canestrelli, murici e cozze pelose, ossia specie particolarmente pregiate per la ristorazione, in vista soprattutto delle festività pasquali, è stato sequestrato e rigettato in mare in quanto ancora vivo, mentre al trasgressore è stata comminata una sanzione di 1.500 €.

 La mancanza di tracciabilità sulla provenienza del prodotto ittico e sul rispetto delle norme igienico sanitarie, è una violazione dannosa sotto vari aspetti: innanzitutto vanifica i tanti sforzi fatti da istituzioni e pescatori in regola per la tutela e conservazione delle specie ittiche; ma soprattutto espone i consumatori a seri rischi per la salute.

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