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Concessione spazi pubblici adiacenti la via verde della Costa dei Trabocchi

FIAB: “Decisione scellerata che vanifica il lavoro di valorizzazione del comprensorio cicloturistico”

Chieti. La via verde della Costa dei Trabocchi, che fa parte del più vasto itinerario della Ciclovia Adriatica, recentemente finanziata a livello nazionale da Venezia al Gargano, è diventato un simbolo della Regione Abruzzo come itinerario cicloturistico con alta valenza ambientale e paesaggistica.

Il percorso, naturale continuazione delle ciclabili del teramano e del pescarese, che attraversano territori più antropizzati e, per questo, meno suggestivi da un punto di vista del paesaggio e del contesto naturalistico, rischia, purtroppo, per una inopportuna scelta del Consiglio Provinciale di Chieti, di diventare uno di quei lungomare tanto di voga negli anni 70 che hanno portato a costruire a ridosso degli arenili, uniformando, in negativo, chilometri di spiagge, anche in Abruzzo.

Con delibera n. 27 del 24 maggio scorso il Consiglio Provinciale ha, infatti, deciso di rilasciare concessioni, seppure temporanee, per l’occupazione delle aree pubbliche adiacenti il percorso ciclabile, in assenza di un regolamento che, nella prima stesura, era stato bloccato dalla Regione mancando un Progetto Speciale Territoriale da redigere nell’ambito del Piano Regionale Paesaggistico. Il tutto in spregio di quanto previsto dalla legge regionale 38/1996 – Legge-quadro sulle aree protette della Regione Abruzzo per l’Appennino Parco d’Europa – che all’art. 41, comma 1, prevede “Lungo il tratto litoraneo tra Ortona e Vasto, sulle aree dismesse del tracciato delle Ferrovie dello Stato, nell’ottica di un processo di valorizzazione e riqualificazione della Costa Teatina, cosi’ come previsto all’art. 21 della normativa del vigente Quadro di Riferimento Regionale (Q.R.R.), è preclusa ogni attività di trasformazione del suolo diversa dalla destinazione a verde.”

Manca, inoltre, qualsiasi valutazione ambientale delle opere eventualmente realizzabili ed il necessario parere della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.

“La decisione della giunta provinciale chietina – dichiara FIAB Abruzzo – è basata solo su motivazioni commerciali e parla di non meglio precisate attrezzature e manufatti, il cui scopo sarebbe quello di dare indefiniti servizi e assistenza ai fruitori della via verde. Ma il servizio migliore che si possa dare ai tanti ciclisti che scelgono la costa teatina e il suo paesaggio e l’ambiente naturale che lo contraddistingue, e non un indistinta serie di attrezzature (alcune delle quali già posizionate con effetti estetici e paesaggistici infelici, come i bagni prefabbricati disseminati lungo il percorso), per le quali non viene stabilita la dimensione, la collocazione e non vengono valutati gli impatti”.

FIAB, quindi, chiede alla Provincia di Chieti di annullare il provvedimento in autotutela, restando a disposizione per collaborare per una seria e attenta pianificazione del fragile territorio della Costa Teatina che va conservato, nella sua bellezza e unicità, in ogni modo, evitando cementificazioni, seppur “temporanee”, che vanificherebbero tutto il lavoro di promozione finora svolto.