Chieti, sotto piazza San Giustino con speleologi

Chieti. In vista della copertura degli scavi preventivi richiesti dalla soprintendenza di Chieti in Piazza San Giustino, si sono svolti ulteriori rilievi degli speleologi del Centro appenninico ricerche sotterranee. La ricognizione, alla quale ha partecipato l’ANSA, si è resa indispensabile per valutare le geometrie della volta e dell’interno della cisterna scoperta nell’area prospiciente al Palazzo di Giustizia.

 Gli speleologi Marta Di Biase e Errico Orsini sono entrati per effettuare il rilievo dell’ambiente ipogeo e la relativa documentazione fotografica. “La cisterna che misura 10,70m per 6,80 – illustra la Di Biase – è visitabile solo nella parte alta perché dall’imposta della volta a scendere è piena di detriti in quasi tutta la sua altezza che dovrebbe essere intorno ai 10/12 metri”. Dai calcoli approssimativi la cisterna doveva avere una capienza di 580 metri cubi di acqua che veniva prelevata da tre botole che ora non si vedono dal manto stradale.

 “Paragonando i particolari di questa cisterna con le altre cisterne in città – spiega Errico Orsini Speleologo e referente per il Catasto commissioni cavità – questa rinvenuta nel sottosuolo tra il Tribunale e la Cattedrale di San Giustino, presenta delle differenze: quella macroscopica riguarda l’impermeabilizzazione della cisterna che presenta uno spessore cementizio maggiore che sarà oggetto di studio. Non presenta condotte perché in questa cisterna l’acqua veniva decantata in una camera che si trovava nella parte alta. Con i vari abbassamenti del terreno della Piazza queste camere sono venute a mancare o comunque ora ne vediamo solo una parte: attraverso una ghiaia l’acqua veniva filtrata all’interno della cisterna stessa”. I rilievi degli speleologi sono fondamentali anche per capire come mettere in sicurezza la cisterna che era stata individuata dall’indagine georadar eseguita dal geofisico Fabio Colantonio: l’analisi della composizione del sottosuolo, aveva consentito di scavare con precisione millimetrica senza compromettere le strutture lì dove il georadar lasciava intuire la presenza di strutture ipogee come evidenzia una fotografia del georadar da cui si intuisce la presenza di due archi sottoterra che poi si è scoperto essere la volta di una seconda cisterna rinvenuta nella piazza nell’area prospiciente il Palazzo del Municipio. Comune e Soprintendenza hanno decretato la fine degli scavi preventivi e la decisione di coprire con teli e con uno strato di terra le cisterne in questione per poter consentire il passaggio pedonale nella piazza in sicurezza. Quando inizieranno i lavori di riqualificazione di Piazza S. Giustino, si procederà a riaprire le cisterne che, come detto dall’assessore ai lavori pubblici Raffaele Di Felice verranno aperte al pubblico e valorizzate con un percorso ad hoc.

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