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Chieti, sindaco e assessore Raimondi al presidio dei lavoratori delle coop Asl

“La competenza di questi operatori sanitari è preziosa per i nostri ospedali, la Regione deve ascoltarli”

Chieti. Il Sindaco Diego Ferrara con l’assessore ai Rapporti con le Organizzazioni sindacali Enrico Raimondi, stamane hanno preso parte al presidio delle organizzazioni sindacali, a tutela del lavoro dei dipendenti delle cooperative appaltatrici della Asl di Chieti, che si è tenuto davanti alla palazzina della Direzione sanitaria.

“Questi lavoratori hanno diritto a risposte concrete e dignitose, perché sono depositari di esperienze preziose per la sanità territoriale – così il sindaco e neo presidente del Comitato ristretto dei sindaci Asl Diego Ferrara – Parliamo di centinaia di uomini e donne che non si sono risparmiati quando è scoppiata la pandemia, hanno messo a disposizione dell’emergenza la competenza maturata in tanti anni di servizio, il proprio tempo, sfidando il rischio e, a volte ammalandosi anche. È necessario che la Regione assuma tutte le iniziative più opportune per garantire la continuità occupazionale di quante e quanti, soprattutto in questo ultimo anno, hanno svolto un servizio essenziale e a diretto contatto con i pazienti. La Regione Abruzzo non può lasciare fuori dalla porta i titoli e le competenze e deve farsi carico, anche con iniziative legislative, del futuro di queste persone a garanzia delle professionalità acquisite, che dovranno essere ancora utilizzate dall’azienda sanitaria e che dovranno avere la priorità negli strumenti di accesso occupazionale, sia per gli avvisi di assunzioni a tempo determinato, sia per il rinnovo delle convenzioni con le cooperative di servizi che lavorano da decenni nei presidi ospedalieri del territorio, sia nei necessari concorsi per il reclutamento di personale a tempo indeterminato, strumenti che sono la via più adeguata alle necessarie reinternalizzazioni dei servizi, affinché non si creino disparità e conflitti fra i lavoratori.

Il processo di reinternalizzazione dei servizi va fatto, ma non è possibile che si compia a scapito di chi lavora o, peggio, mettendo i lavoratori uno contro l’altro, con la sanità territoriale che, soprattutto dopo la pandemia, ha bisogno della disponibilità e dell’esperienza di tutti”.