Chieti. Aveva iniziato la conoscenza con la vittima già quando la moglie era in vita perché si prendeva cura del cane dei due, una 49enne, denunciata dai carabinieri della Stazione di Chieti di Scalo per circonvenzione di incapace, era ben informata sullo stato di salute dell’uomo. Informazioni che poi ha utilizzato a proprio vantaggio una volta che il campo si è liberato.
I problemi iniziano dopo la morte della moglie perché l’uomo, pur avendo tre figli che lo accudiscono amorevolmente in ogni modo possibile, resta solo. E quindi la frequentazione con la dog-sitter si fa più intensa, anche se la vittima soffre di patologie neuro-cognitive diagnosticagli da tempo. Anzi forse proprio per questo, la donna inizia a chiedere insistentemente denaro e, nel periodo analizzato dai carabinieri, si fa accreditare a più riprese, sulla carta prepagata più di 5.000 euro. Poi gli fa firmare alcuni finanziamenti per l’acquisto di televisori, uno smartphone e un computer, per un valore di 1.600 euro. Ma i figli si accorgono che c’è qualcosa che non va, quando si vedono recapitare a casa una multa per un’autovettura che non conoscono: l’obbligato in solido è il padre, ma loro l’auto non l’hanno mai vista. Quando si recano in caserma pensando ad un errore, scoprono la verità: che il padre ha firmato il contratto di acquisto, ma di fatto il veicolo la donna l’aveva consegnata a suo fratello, destinatario della contravvenzione.
I carabinieri documentano gli acquisti con cura ed ottengono dal gip del Tribunale di Chieti, Dott. Andrea Di Berardino, un’ordinanza di divieto di avvicinamento ed il sequestro preventivo della macchina e della carta di credito prepagata intestata alla donna per impedirle di prosciugare il patrimonio del malcapitato anziano, quantificato in circa 20.000 euro.