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Chieti, riapertura in presenza delle attività scolastiche: lettera aperta al sindaco

“Ill.mo signor SINDACO,
le scrivo nella duplice veste di presidente dell’associazione “La Gente d’Abruzzo” e di genitore, preoccupatissimo, di una piccola alunna che tra qualche ora si ritroverà a dover rientrare a scuola trovandosi -suo malgrado- costretta a fronteggiare una condizione di fondato pericolo di contagio.

A chi si è distinto, nei lunghi anni in cui ha esercitato la professione di medico condotto, per capacità e preparazione ed oggi, per il delicato ruolo che ricopre, non può non essere un attentissimo osservatore delle attuali “dinamiche pandemiche” non occorre di certo evidenziare che:

-la temibilissima variante OMICRON, ormai predominante e responsabile dell’enorme impennata di contagi (centinaia di migliaia giornalieri) che stanno nuovamente mettendo a durissima prova il sistema sanitario, rende INATTENDIBILI, come costantemente spiegato e ribadito da accreditati virologi (Crisanti li ha definiti una roulette russa) gli screening eseguiti con i tamponi ANTIGENICI (o rapidi), siccome non in grado di individuare, con certezza, la presenza della variante (in special modo dinanzi a cariche virali non elevate ma comunque capaci di contagiare) con il conseguente diffondersi dei temibilissimi “falsi negativi”;

-la possibilità di eseguire, anche a richiesta, un tampone molecolare, unico nella individuazione della presenza di RNA di virus nel campione prelevato, risulta, allo stato, pressoché impossibile a causa del quasi collasso nel quale versa il nostro laboratorio universitario;

-l’attività di screening non riuscirà quindi, se non in linea di massima e con grande approssimazione, ad assicurare un tracciamento idoneo a garantire il rientro in classe dei piccoli alunni nella massima sicurezza;

-l’estrema contagiosità della nuova variante e la sua velocità di propagazione nelle generazioni adolescenziali ci indirizza sempre di più verso la scelta, sofferta, della vaccinazione anche ai più piccoli, ma la loro campagna vaccinale, come è noto, è soltanto all’inizio talchè occorrerà ancora attendere prima che gli hub vaccinali inizino ad operare a pieno regime (in queste ore stanno partendo le prenotazioni);

-le stesse insegnanti, coinvolte in questa situazione di caos, non sono in grado di garantire il loro rientro in condizioni di sicura non contagiosità;

-i presidi ospedalieri stanno riorganizzando in queste ore l’operatività dei reparti covid a
suo tempo smantellati ed in particolare i reparti pediatrici COVID risulterebbero essere già quasi al limite;

-l’impennata dei contagi da OMICRON è partita nel pieno delle festività natalizie ed occorre dare tempo ai nostri dirigenti scolastici per rivisitare e riorganizzare al meglio i protocolli di prevenzione pandemica;

Diversi governatori di regione e migliaia di presidi hanno pubblicamente rappresentato la necessità di proseguire nella didattica a distanza, lamentando una “ situazione ingestibile dovuta a numeri mai visti prima che rendono impossibile tornare in classe in sicurezza”, appello già recepito da numerosi sindaci dei territori maggiormente colpiti.

La costante crescita esponenziale dei contagi in rapporto alla popolazione abruzzese rende, oggi, altamente probabile la possibilità di entrare in contatto con un soggetto portatore.

Tale situazione, emergenziale, impone scelte immediate, razionali e scevre da condizionamenti o deresponsabilizzazioni di sorta, nell’interesse primario della salvaguardia della salute pubblica, affidata, nei singoli territori, ai sindaci -in primis- nell’esercizio delle facoltà e prerogative ad essi concesse dal legislatore.

Prolungare, quindi, la già emanata ordinanza di chiusura dei plessi scolastici, sino ad almeno la fine di gennaio, appare ora quanto mai opportuna e doverosa per guadagnare tempo prezioso, mantenendo i nostri bimbi in sicurezza e monitorando la curva dei nuovi contagi, per consentire: 1)= la riorganizzazione del sistema sanitario locale; 2)=l’avvio a pieno regime delle vaccinazioni per i minori in modo da consentire al maggior numero di essi di rientrare in classe già protetti; 3)=la riorganizzazione dei protocolli COVID nelle scuole”.

Alla presente iniziativa hanno convintamente aderito, facendo proprio il nostro appello, anche i signori Gianni Di Labio e Roberto Sambenedetto, dirigenti dell’associazione “Il Popolo di Chieti”, da sempre impegnata nelle difesa del sociale.