Il flash mob si è svolto nella Villa comunale, nel giorno in cui Dino avrebbe compito 42 anni. Il Comune di Chieti intitolerà a Dino un belvedere che sorgerà nel quartiere del Sacro Cuore, quello in cui è cresciuto, e lì troverà posto anche un piccolo monumento: due mani protese verso la Majella e il Gran Sasso che, con due targhe, rimarranno a ricordare Dino Di Michelangelo e tutte le vittime di Rigopiano.
“Ci siamo conosciuti purtroppo per una tragica vicenda e con il passare dei mesi noi familiari di Dino ci siamo accorti di aver perso un fratello, un figlio, uno zio, ma abbiamo trovato altri fratelli e sorelle con i quali condividiamo un immenso dolore”, ha raccontato il fratello maggiore di Dino, Alessandro Di Michelangelo, riferendosi agli altri familiari delle vittime: “Ora vogliamo sapere la verità qualunque essa sia – ha aggiunto – non per perseguitare o per avere un capro espiratorio, ma vogliamo avere fiducia nelle istituzioni e nel lavoro della magistratura: siamo certi che lo Stato ci darà risposte”.
“Noi parenti continuiamo ad essere vicini ai nostri cari scomparsi anche in questo modo – ha concluso Alessandro -: ogni giorno un familiare delle vittime si reca a Rigopiano per presenziare ai lavori di bonifica del territorio e sperare di recuperare oggetti appartenuti ai nostri angeli”.