Erano entrambi accusati di violazione del decreto legislativo 152 del 2006 per aver realizzato, senza la prescritta autorizzazione, una discarica di rifiuti pericolosi e non e pericolosi nell’aera esterna di pertinenza dell’ex ospedale San Camillo di Chieti.
Il pm Natascia Troiano aveva chiesto per entrambi l’assoluzione. La Asl si è costituita parte civile con l’avv. Augusto La Morgia, Zavattaro e Manci erano difesi rispettivamente dagli avvocati Marco Femminella e Andrea Di Lizio: quest’ultimo ha annunciato ricorso in appello.
Il processo è nato da un’operazione della Forestale che il 23 gennaio del 2014 trovò nell’area del S. Camillo diversi rifiuti. Il San Camillo, che quando era in attività si occupava di patologie respiratorie, è stato chiuso nel 2006. Negli ultimi anni è finito fra i beni immobili che l’Asl ha messo in vendita.