De Cesare: “L’Amministrazione non è stata inerte. A giorni nuovo incontro con il Segretariato regionale sullo stato dell’arte e sui tempi dei lavori”
Chieti. “Accogliamo positivamente la raccolta di firme per la riqualificazione della chiesa di San Francesco al Corso, chiusa nel 2009 a seguito del terremoto dell’Aquila, perché l’Amministrazione comunale non è stata inerte in questi mesi tant’è che nei giorni scorsi siamo tornati a richiedere un incontro con la stazione appaltante degli attesi lavori”, assicura il vicesindaco e assessore alla Cultura, Paolo De Cesare.
“Mesi fa avevamo già scritto al Segretariato regionale del Mibact per conoscere lo stato del completamento dei lavori – riprende De Cesare – In quell’occasione, grazie all’interessamento anche del consigliere Damiano Zappone, abbiamo ricostruito lo stato dell’arte relativo al recupero e ricevuto certezze sull’indizione della gara per il secondo lotto e che i lavori sarebbero partiti in autunno. Andando verso ormai verso l’inverno, nei giorni scorsi siamo tornati a reclamare attenzione, sollecitando di nuovo il segretario, chiedendo un incontro telematico per conoscere lo stato dell’arte, nonché tempi e modalità della ripresa dei lavori, visto che la dotazione finanziaria è certa da tempo e proviene da uno stanziamento Cipe complessivo di 2 milioni di euro
Ragioni burocratiche fermavano la riattivazione dell’iter, essendo venuto purtroppo a mancare il precedente RUP, l’architetto Claudio Finarelli, figura che sappiamo essere stata reintegrata e che ora si potrebbe procedere. Non appena questo incontro ci sarà, sarà nostra premura coinvolgere sia i promotori della petizione, che l’Ordine degli architetti e tutti i soggetti che si sono interessati attivamente alla ripresa dei lavori nella chiesa, nella massima condivisione di un’azione volta a veder restituita al più presto alla città uno dei luoghi di culto più belli e storici di Chieti. Edificata nel 1239 al posto di una più antica dedicata a San Lorenzo martire, la chiesa ha una struttura a croce latina con navata unica e cinque profonde cappelle per lato. La facciata in mattoni risale alla prima metà del XIV secolo, ma a partire dal 1689 fu completamente ristrutturata e assunse l’aspetto attuale, conservato anche negli altri interventi di restauro che si sono succeduti durante la sua lunga vita. Gli interni sono interamente affrescati e conservano tele, statue, arredi di elevatissimo valore artistico, anche perché appartenenti a epoche e mani diverse.
Per queste ragioni, siamo i primi a volere al più presto fruibile tanta e tale bellezza”.