“Dopo gli incendi coprire la costa di centinaia di migliaia di mc cubi sarebbe lo scempio finale!”
Ortona. “Fermare la proposta di nuovo Piano Regolatore Generale di Ortona che prevede una coltre di nuovo cemento all’ingresso delle riserve naturali dell’Acquabella e dei Ripari di Giobbe nonché lungo la costa tra lido Riccio e il Foro. Dopo gli incendi sarebbe il colpo finale” questa la richiesta agli enti che si riuniranno domani in una conferenza dei servizi da parte delle decine di associazioni e degli operatori del settore del turismo riuniti nel Coordinamento Tu Viva.
La proposta di Piano Regolatore prevede infatti ben due aree di espansione della città da centinaia di migliaia di mc di nuovo cemento che andrebbero a sostituire le aree agricole di pregio paesaggistico con ulivi centenari che fanno da contorno alle riserve naturali regionali dell’Acquabella e dei Ripari di Giobbe. Inoltre lungo la costa tra il lido Riccio e la foce del Foro, una zona oggi scelta da turisti che vogliono vivere un’atmosfera raccolta e non caotica come qualsiasi altra città costiera dell’Adriatico, grazie alla presenza di dune pregiate, sono previste aree con destinazione turistica in cui realizzare nuovi alberghi e strutture fisse come discoteche.
La proposta di nuovo piano regolatore prevede una surreale crescita della popolazione di oltre 1/3 rispetto all’attuale, nonostante il decremento demografico a cui assistiamo e non considera affatto l’enorme quota di patrimonio edilizio vuoto, con centinaia di appartamenti e abitazioni disabitate. Inoltre bisognerebbe rivalutare il recupero del centro storico a fini turistici, considerata la vicinanza con il porto e la stazione ferroviaria e non certo dislocare altri centri urbani nella campagna esacerbando tutti i problemi legati ai servizi di trasporto e di depurazione. Ricordiamo che a Ortona già ora oltre il 13% del territorio è cementificato, quasi il doppio rispetto alla media nazionale del 7% e ben oltre il 5% della media regionale, come accertato dai recenti dati dell’ISPRA.
Ricordiamo inoltre che la costa, a causa dei cambiamenti climatici e del continuo innalzamento del livello medio del mare, è una porzione del territorio estremamente fragile e vulnerabile. Piazzare decine di nuove strutture fisse e addirittura alberghi a poche decine di metri dall’attuale bagnasciuga, oltre ad essere un vero e proprio attacco a uno dei pochi paesaggi costieri ancora parzialmente integro, costituisce un errore strategico madornale che renderebbe Ortona ancora più vulnerabile all’impatto di fenomeni come l’erosione costiera violando tutti i principi di cautela e quelli dell’ecologia.
Le associazioni del coordinamento Tu ViVa hanno presentato le osservazioni alla carente Valutazione Ambientale Strategica del Piano e chiedono quindi agli enti convocati per la conferenza dei servizi di domani 31 agosto di bocciare questa proposta pianificatoria che rappresenta un vero e proprio attacco al territorio degno degli anni ’70 del secolo scorso.