Un cantiere navale, in possesso di regolare concessione per l’occupazione dell’area demaniale adibita a lavori di cantieristica, ha realizzato un capannone industriale senza il prescritto permesso di costruire, in mancanza di autorizzazione paesaggistica, demaniale e per di più ricadente in zona sismica. La struttura, ben lontano dal poter essere considerata un’opera temporanea, ha modificato stabilmente l’assetto del territorio, generando inoltre un nuovo carico urbanistico, anche in ragione delle notevoli dimensioni.
L’Autorità inquirente, in piena condivisione della tesi sostenuta dai militari operanti, comprovata anche tramite l’ausilio di perizie tecniche, ha disposto il sequestro del manufatto.
All’interno del capannone, sprovvisto di agibilità e di ogni altra certificazione ed autorizzazione, è stata constatata la presenza di maestranze del cantiere intente a svolgere varie attività di manutenzione su una nave da diporto; tutto ciò a rischio della loro stessa incolumità.
Per questi motivi, il G.I.P. del Tribunale di Chieti, condividendo l’ipotesi accusatoria della Procura, suffragata dagli elementi raccolti dalle Fiamme Gialle nella fase delle indagini preliminari, ha disposto il sequestro preventivo del capannone, presente all’interno dell’area demaniale in concessione al cantiere, avente una superficie di circa 600 mq..