Bucchianico. Sarebbe stato aggredito e ferito dalla madre, con la quale ha avuto una colluttazione per difendersi, senza che poco prima vi fosse stata alcuna discussione. È quanto in sostanza emerge dal lungo interrogatorio di Cristiano De Vincentiis, il 50enne che ieri mattina a Bucchianico ha ucciso in casa la madre Paola, di 69 anni, raggiunta da oltre dieci coltellate all’addome, al torace e alla schiena.
L’uomo, assistito dall’avvocato Cristiano Zulli, è stato interrogato ieri sera dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Giancarlo Ciani, nel reparto del policlinico di Chieti dove è ricoverato e piantonato a causa di alcune ferite non gravi. Fra madre e figlio le discussioni non mancavano, sempre per questioni di soldi e una discussione c’era stata anche nel pomeriggio di martedì scorso, ma la cosa sembrava finita lì. La sera e la notte sarebbero trascorse tranquille, poi il risveglio sfociato in tragedia, con l’uomo che stringendo in mano il grosso coltello da cucina con cui aveva appena ucciso la madre, lasciandola in un lago di sangue, è uscito dalla casa, che si trova in una stradina del centro storico, e ha telefonato al 118 e ai carabinieri.
De Vincentiis, che veniva seguito dal Serd, è stato arrestato per omicidio volontario e per ora resta piantonato in ospedale, consapevole di aver ucciso la madre: fra le lacrime ha raccontato la sua versione dei fatti, mostrandosi collaborativo e mettendosi a disposizione della magistratura. La situazione che è emersa subito dopo il fatto è che la vittima si era rivolta spesso al parroco di Bucchianico per chiedere soldi sostenendo che il denaro fosse per il figlio. La donna viveva con la sorella e con il figlio in una casa presa in affitto a Bucchianico a luglio scorso, con la prospettiva di restarvi fino a dicembre.
L’abitazione è sotto sequestro, in attesa, dopo il sopralluogo effettuato ieri dai Carabinieri della Compagnia di Chieti, dal pm Ciani e dal medico legale Cristian D’Ovidio, di un sopralluogo e dei rilievi del Ris di Roma dei Carabinieri. Restano da fissare l’udienza di convalida dell’arresto e l’autopsia.