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Affidamento alla Croce Rossa Italiana del trasporto malati in provincia di Chieti

L’Aquila. Il comitato regionale Abruzzo dell’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze protesta e si oppone con forza contro quanto appreso negli ultimi giorni dagli organi di stampa sull’affidamento dei servizi ad un unico soggetto nella Asl2 Abruzzo di Chieti.

Una decisione, quella dell’Azienda sanitaria di Chieti che ha determinato una situazione davvero incomprensibile. La decisione della Asl, alla quale si è arrivati con procedure e forme inaccettabili, ha cancellato un rapporto positivamente costruito in anni di fattiva collaborazione con tutte le associazioni e pubbliche assistenze presenti e attive sul territorio provinciale, e con lo stesso coordinamento Zonale di Anpas, attraverso lo strumento giuridico della convenzione.
Questo provvedimento svuota di senso la privatizzazione della Croce Rossa Italiana entrata in piena operatività soltanto pochi giorni fa (il giorno successivo la firma della delibera), che dovrebbe uniformare l’ente a tutte le altre organizzazioni di Volontariato del soccorso sanitario ma, alla luce dei fatti sopra esposti, non lo fa, ponendo l’ente in una posizione privilegiata rispetto alle altre organizzazioni che stentano ad essere rappresentate nei tavoli decisionali, ma che allo stesso modo durante l’arco dell’anno operano offrendo i medesimi servizi. Non è la prima volta infatti che una sola parte viene chiamata in forma diretta e di fatto viene privilegiata rispetto alle altre organizzazioni di Volontariato soprattutto aderenti al nostro movimento: a seguito della riforma del sistema sanitario regionale (riforma Baraldi del 2011) lo stesso problema si è verificato nella provincia di Teramo, annullando 3 postazioni 118 gestite in toto oppure in maniera alternata con terze organizzazioni da Pubbliche Assistenze e, dopo la riforma summenzionata, affidate direttamente ed esclusivamente ad altri. Non sono spiegabili, né condivisibili, le modalità adottate dalla Asl di Chieti nell’escludere Anpas e altre associazioni dal rapporto di collaborazione. Questi non sono altro che indicatori concreti di una errata concezione dei rapporti con il volontariato e che non tiene conto della lunga e qualificata collaborazione per lo sviluppo del welfare, quotidianamente costruita in una rete densa di servizi, presidi, presenze e prossimità assicurata dai nostri volontari.