Discarica ex Sogeri, Comuni ad alto rischio in caso di inondazione

radicaTollo. Alto rischio di inquinamento in caso di inondazione per Tollo, ma anche per numerosi Comuni limitrofi.

È questo l’allarme lanciato dal tavolo di lavoro convocato dal sindaco Angelo Radica per discutere della questione relativa alla discarica di contrada Venna, nell’area occupata dalla società Sogeri.

Dopo l’appello, rimasto ancora senza risposta, da parte del sindaco di Tollo all’assessore all’Ambiente della Regione Abruzzo Mauro Di Dalmazio, amministrazione comunale, comitati, associazioni ambientaliste e sindaci hanno infatti deciso di far fronte comune e di riunirsi per individuare le specificità che motivano un intervento prioritario nell’area in questione.

“Stiamo lavorando” spiega Radica “ad alcuni aspetti che la Regione Abruzzo ci ha sottolineato. Il primo è l’ostacolo relativo al fatto che il terreno è una proprietà privata che, dunque, per essere bonificata dev’essere prima acquisita da parte del Comune”.

Oltre a procedere in questo senso, il primo cittadino di Tollo ha inoltre deciso, in accordo con i sindaci dei vicini Comuni, di affidare al laboratorio analisi Laci l’incarico di ulteriori indagini del territorio e manutenzione per un costo complessivo di 13mila euro. “E’ infine quasi pronto” continua Radica “un dossier che stiamo preparando proprio per sottolineare le motivazioni che richiedono la necessità di un intervento prioritario di bonifica del sito e che poi provvederemo a inviare in Regione”.

Sindaci, associazioni e cittadini sono infatti fortemente preoccupati della pericolosità legata alla presenza degli oltre 300 “big bags” tossici nei pressi del torrente Venna, che provocherebbero danni gravissimi in caso di inondazione, in quanto proprio il Venna si ricongiunge con il fiume Foro.

“Ad esserne coinvolti” spiega ancora il sindaco di Tollo “sarebbero dunque tutti i territori limitrofi al nostro. Senza parlare poi della scarsa sicurezza del sito (i capannoni non sono confinati e quindi potrebbero essere esposti al rischio di azioni incontrollate da parte di estranei) e della pericolosità della stessa area, accresciuta dalla vicinanza delle abitazioni e dalle coperture in eternit dei capannoni e della palazzina riservata agli uffici”.

Da qui la decisione del gruppo di lavoro di individuare le specificità e le peculiarità in tema di pericolosità per l’inquinamento del terreno e dei corsi d’acqua e per la salute dei cittadini.

“Tutto quello che emergerà” conclude Radica “sarà poi inviato alla Regione Abruzzo, il cui intervento è davvero indispensabile. Sottostimare il problema potrebbe portare a conseguenze estreme. Il dossier dimostra come sia di primaria importanza la bonifica del sito e per questo speriamo vivamente in un aiuto da parte dell’ente regionale perché senza davvero non si può fare molto altro”.

 

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