Lanciano. “Siamo venuti a conoscenza, attraverso gli Organi d’Informazione, della farneticante dichiarazione della Uilm di Chieti che, in merito alla chiusura della Acs, attribuisce responsabilità alla Fiom. Affermare che la crisi della Acs è logica conseguenza degli accordi sottoscritti dalla Fiom è una follia; altresì, troviamo assurdo non spiegare la latitanza della Uilm in merito a questa vicenda. Detta Organizzazione Sindacale è stata totalmente assente dallo scenario di lotta”.
Così in una nota il segretario provinciale di Fiom, Davide Labbrozzi, che aggiunge: “La Uilm, dovrebbe ricordare che lo smantellamento della Acs ebbe inizio tre anni fa quando, grazie ad una intesa raggiunta tra Uilm ed Azienda, la Acs trasferì ben diciassette stampi di produzione a Cassino. Fu proprio l’allora segretario provinciale della Uilm a convincere tutti che in cambio della rinuncia a chiudere il sito produttivo di Atessa, si poteva concedere l’assenso al trasferimento. Inoltre, la Uilm, dovrebbe scendere dal suo piccolo piedistallo e smetterla di spiegare quel che di cattivo e di sbagliato gli altri fanno. Sarebbe interessante invece, vedersi illustrata la strategia perdente di quella Organizzazione e ciò che ha prodotto in questi due mesi, periodo che ha visto i lavoratori Acs impegnati in una vera lotta di classe, altro che gli scioperetti citati nella nota. Chi conosce la materia sa individuare la differenza tra un accordo di Cassa Integrazione Straordinaria (firmato dalla Uilm tre anni fa) ed i Contratti di Solidarietà (accordo sottoscritto dalla Fiom due anni or sono). La Cassa Straordinaria spesso conduce le aziende alla chiusura mentre l’impianto solidaristico previsto dal Contratto di Solidarietà, va sottolineato, ha la finalità del mantenimento in vita dell’Impresa. La Fiom continuerà a lavorare, così come ha fatto in questi anni, con l’obiettivo di garantire il massimo risultato possibile ai lavoratori della Acs. Il Tavolo costituitosi ieri offre nuove speranze a quei lavoratori che in questi mesi hanno conosciuto l’impegno della sola categoria dei Metalmeccanici della Cgil. La Fiom, vuole inoltre impegnare le Istituzioni locali al fine di raggiungere un maggiore peso politico nelle battaglie che hanno visto poco interesse in questi ultimi anni. Ad oggi, l’industria è a pezzi e soltanto l’impegno di tutti può riportare a galla la questione occupazionale e la grave crisi dell’industria”.