Francavilla al Mare. Presso l’ambulatorio di Fisiokinesiterapia del Distretto sanitario di Francavilla al Mare, nella Asl Lanciano Vasto Chieti, si attiva dall’1 febbraio 2018 la “Tecar”, apparato per diatermia: è un dispositivo che grazie all’effetto Joule produce un aumento di temperatura dei tessuti trattati realizzando una termoterapia di tipo endogeno.
I principali campi di applicazione terapeutica sono la traumatologia ortopedica, le patologie infiammatorie a carico del sistema muscolo scheletrico, le patologie reumatiche.
Lo strumento è destinato all’impiego ambulatoriale e deve essere eseguito, in seguito a prescrizione medica, esclusivamente da fisioterapisti qualificati ed opportunamente formati alla metodica specifica.
Ricorda il direttore del Distretto sanitario, Rosa Borgia, che il Distretto è dotato di professionisti specificamente qualificati: Ortopedico, Radiologo, Fisiatra, Reumatologa, Geriatra e dueFisioterapiste, oltreché di strumentazione diagnostica all’avanguardia (ecografo , elettromiografo, densitometro osseo)
Nell’ambito della riabilitazione motoria e della fisioterapia, la tecarterapia rappresenta una soluzione che si avvale di una differenza di potenziale energetico e che viene adottata da molti fisioterapisti. Consiste sostanzialmente in un’attivazione energetica del corpo del soggetto. L’innovazione di questo approccio è data però da una sostanziale differenza: mentre in altre terapie l’energia viene trasferita al paziente dall’esterno, durante la tecarterapia viene stimolata energia direttamente dall’interno del tessuto muscolare. Di solito non si tratta mai di una sola seduta ma di un percorso da iniziare col terapeuta, spesso associato al suggerimento di esecuzione di alcuni esercizi di isometrica e di allungamento muscolare.
Gli effetti principali del calore sono una azione analgesica e algosedativa, una azione decontratturante e vasomotoria.
Vengono interessate delle cariche elettriche che sono presenti sotto forma di ioni, all’interno dei tessuti. La stimolazione che se ne ricava lavora a livello cellulare, riattivando la circolazione sanguigna e innalzando considerevolmente il livello di temperatura corporeo.
I meccanismi fisiologici di recupero vengono così immediatamente innescati. Il flusso positivo di energia originato aiuta a riparare le lesioni o pulisce dai problemi legati alle infiammazioni o ai versamenti che possono essere successivi a un trauma o a consuetudini posturali sbagliate. La tecar esiste in Spagna sin dal 1995 e in Italia nel 1998.
La tecarterapia agisce in un raggio di radiofrequenze a onde lunghe a 0,5 Mhz, superiori a quelle che provocano le contrazioni muscolari. È sufficiente un elettrodo capacitivo o un elettrodoresistivo. Non ci sono controindicazioni particolari e la terapia si presenta dunque come innocua e molto indicata per pazienti anziani e/o fragili.
La corrente non passa per contatto diretto, come si può immaginare, ma si presenta grazie a un movimento di attrazione e repulsione delle cariche ioniche naturali presenti nel corpo umano.
La superficie cutanea non viene dunque attraversata da alcuna forma di proiezione diretta di energia.
Il fine ultimo è quello di attivare i processi antinfiammatori e riparativi naturali di cui il nostro corpo predispone. Ciò permette di ridurre considerevolmente la soglia del dolore nel soggetto, oltre ad accelerare i tempi di recupero della fase riabilitativa.
Lo strumento consente di effettuare trattamenti in automatico e/o manuale secondo distretto corporeo da trattare organizzato in cicli da 5 applicazioni a giorni alterni.
Si accederà attraverso Cup aziendale dietro prescrizione medica al costo di € 12,00 a seduta per il trattamento automatico ed € 20,00 per il trattamento manuale.
Pur in assenza di una uniforme letteratura sull’argomento, corre l’obbligo di segnalare le seguenti controindicazioni: portatori di stimolatori e dispositivi impiantabili attivi in generale (pacemaker, stimolatori del SNC), neuropatie diabetiche, gravidanze, pazienti portatori di forme neoplastiche, sospette metastasi.
Viene comunque raccomandato un consulto con il clinico di riferimento prima della somministrazione della terapia ed in particolare dovendo trattare soggetti pluripatologici fragili e/ o portatori di mezzi di stimolazione o di sintesi.