Piste ciclabili, la Regione esclude il Comune di San Giovanni Teatino. Presentato un ricorso al Tar

pista_ciclabileSan Giovanni Teatino. La Giunta municipale di San Giovanni Teatino ha deciso di presentare ricorso al Tar contro l’esclusione, da parte della Regione, dal bando di gara relativo ai finanziamenti relativi al Piano Nazionale di Sicurezza Stradale: secondo quanto riportato sul Bura, infatti, la proposta è stata respinta per “assenza della dicitura prevista nel bando al comma 3 articolo 5”.

“È evidente” ha spiegato il sindaco Luciano Marinucci “che l’esclusione appare fondata solo sul mancato rispetto di una mera prescrizione formale, che non è neppure imputabile alla giunta, che ha svolto il suo lavoro sulla parte sostanziale del progetto, che rispetta alla lettera quanto previsto dal bando. Tra l’altro, abbiamo controllato che tutta la documentazione prodotta riportava la dicitura prevista nel bando di gara, ma una irregolarità meramente formale nella consegna non può inficiare un lavoro importante per il territorio, in considerazione anche del fatto che la giurisprudenza che si è andata consolidando nel tempo afferma che in materia di appalti vanno rispettati i principi comunitari di massima partecipazione, concorrenza e proporzionalità, onde evitare che le esclusioni possano dipendere da violazioni di prescrizioni meramente formali, che non rispondano ad un apprezzabile interesse pubblico”.

“L’importo stimato dell’opera” ha aggiunto il vicesindaco ed assessore ai Lavori Pubblici, Giorgio Di Clemente “è di 600 mila euro, il 50% dei quali sarebbe dovuto arrivare dalla Regione Abruzzo: eravamo e siamo ancora pronti a fare uno sforzo economico sensibile per permetterci di offrire alla cittadinanza una struttura ecologica, utile, tecnicamente all’avanguardia che consenta la fruizione della strada in tutta sicurezza. Tra l’altro, oltre alla pubblicazione sul Bura, non ci è pervenuta alcuna comunicazione formale da parte della Regione sulla esclusione dal cofinanziamento: speriamo ora che la giustizia amministrativa ripristini il nostro diritto a partecipare ad un bando per noi essenziale”.

 

 

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