Gli accertamenti dei carabinieri hanno infatti permesso di appurare che la donna, titolare di un salumificio, aveva posto in commercio un prosciutto di origine straniera riportante l’etichetta “tipo Parma” e quindi in grado di trarre in equivoco gli acquirenti riguardo le caratteristiche, la natura e il luogo di provenienza dell’alimento.
I Carabinieri del NAS ricordano che, al fine di evitare frodi, prima di procedere all’acquisto di prodotti alimentari a marchi DOP (Denominazione d’origine protetta) IGP (Indicazione geografica protetta) e STG (Specialità tradizionale garantita), è bene controllare l’etichetta e la presenza del noto bollino prescritto dalla legge a tutela dei prodotti alimentari dell’eccellenza gastronomica italiana, segnalando alle competenti autorità ogni elemento che faccia sorgere sospetti circa la loro reale autenticità.