Chieti. Saperne di più sull’allattamento per offrire alle neo mamme un’informazione efficace e completa e promuovere una pratica preziosa per la crescita dei neonati: è questa la finalità degli incontri formativi per gli operatori che si terranno dal 2 al 6 ottobre prossimi presso l’unità operativa di Neonatologia – TIN – Nido dell’ospedale di Chieti che partecipa alla Settimana mondiale dell’allattamento.
“Per un neonato non c’è alimento migliore del latte della sua mamma – sottolinea il direttore della Neonatologia, Patrizia Brindisino – che è l’alimento naturale per eccellenza, un tessuto vivo con diverse centinaia di componenti noti che assicurano la crescita ottimale e lo sviluppo neurologico del bambino nei primi sei mesi di vita. L’allattamento al seno consente di stabilire un forte legame tra madre e neonato e conferisce a quest’ultimo un migliore sviluppo emotivo rispetto a quelli alimentati artificialmente. Ma questa pratica incide positivamente sulla salute di entrambe, perché nel bambino durante i primi sei mesi aiuta a prevenire diarrea e polmonite, due tra le principali cause di morte tra i neonati, mentre le madri che allattano hanno un rischio ridotto di sviluppare un cancro alle ovaie e al seno”.
Tutti i neonati presso il Nido di Chieti, eccetto pochi casi specifici, sono attaccati al seno materno nelle prime ore di vita. Gli operatori sanitari assicurano alle donne che allattano la migliore informazione possibile, danno appoggio e consigli pratici. Se il neonato necessita di integrazione del latte materno, viene offerto latte di banca donato previo consenso informato dei genitori. La Banca del Latte umano donato, servizio istituito nell’ambito dell’unità operativa di Neonatologia di Chieti, rappresenta un punto di raccolta del latte donato da madri diverse e distribuito, dopo un opportuno trattamento, ai piccoli pazienti che ne hanno bisogno. Negli ultimi dieci anni 222 donatrici, di cui 83 donne che hanno partorito prematuramente (prima della 37ma settimana di gestazione) hanno donato 1.262.140 ml di latte.
Nel corso degli incontri, tenuti da Mariangela Conte, medico responsabile della Banca del latte umano donato, in collaborazione con l’infermiera pediatrica Lucilla Camplone, saranno messi a fuoco i benefici indotti dall’allattamento: nel neonato favorisce uno sviluppo fisiologico della bocca; riduce il rischio di infezioni respiratorie e urinarie, diarrea, otiti, allergie e asma, diabete, obesità, leucemie, malattie cardiovascolari e sindrome della morte in culla (SIDS). Parimenti aiuta la mamma a perdere il peso accumulato durante la gravidanza e diminuisce i rischi di anemia, alcune forme di tumore al seno, all’endometrio e all’ovaio, malattie cardiocircolatorie. Senza dimenticare che si tratta di un alimento sempre pronto, alla giusta temperatura e a costo zero.
Le organizzazioni internazionali raccomandano l’allattamento al seno esclusivo nei primi sei mesi di vita e la prosecuzione dell’allattamento al seno anche dopo l’introduzione di alimenti complementari, fino ai due anni di vita e oltre, e comunque finché mamma e bambino lo desiderino.