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Chieti, carenza idrica: Comitato Acqua e Beni Comuni Chieti sollecita Di Primio

Chieti. “I cittadini di Chieti, e in particolare quelli che risiedono nei quartieri vallivi, continuano a subire continui disservizi nella fornitura di acqua potabile. Le interruzioni sono frequenti e i disagi sono destinati ad aumentare, come sempre, nei mesi più caldi dell’anno”.

Così il portavoce del Comitato Acqua e Beni Comuni Chieti, Luciano Di Tizio, sui disagi degli ultimi giorni sulla distribuzione dell’acqua potabile nel capoluogo teatino.
“L’amministrazione municipale – continua Di Tizio – incolpa per questi disservizi l’azienda acquedottistica ACA SpA, che rifornisce gli impianti idrici cittadini, ma non mette in atto azioni concrete perché la situazione cambi. L’assemblea dei sindaci (ASSI) di Pescara, da cui l’ACA dipende, ha recentemente votato un documento nel quale si chiede che il carrozzone ACA, costoso e inefficiente, sia sostituito da una azienda speciale, modello Napoli, calibrata per essere davvero partecipata e al servizio dei cittadini. Il Comitato Acqua e Beni Comuni Chieti sollecita il primo cittadino ad essere conseguente con le sue dichiarazioni chiedendo anche lui ufficialmente lo scioglimento dell’ACA e intanto l’applicazione immediata dell’Indice Mall, che prevede delle penali a carico del gestore in presenza di disservizi e inadempienze. Al sindaco Di Primio chiediamo concretezza e non semplici dichiarazioni stampa. Gli chiediamo di non comportarsi come il suo predecessore che annunciò pubblicamente l’intenzione di incatenarsi per protesta davanti alla sede ACA, ma poi non fu neppure presente nella successiva assemblea elettorale. Il risultato fu la conferma dei vertici di una azienda che, allora come oggi, maltrattava Chieti e il suo territorio e che costa fior di euro ai contribuenti a fronte di una gestione che lascia scontenti migliaia di utenti. Il Comitato Acqua e Beni Comuni Chieti ricorda inoltre al primo cittadino e a tutti i consiglieri comunali che tra pochi giorni, domenica 1 luglio, sarà il secondo anniversario della consegna ufficiale in Municipio da parte del WWF di una petizione firmata da circa 1200 cittadini per chiedere l’inserimento nello Statuto teatino del concetto di acqua bene comune e patrimonio inalienabile della collettività. Dopo due anni – conclude Luciano Di Tizio – non c’è stata alcuna risposta ufficiale, a dispetto degli oltre 27 milioni di italiani che hanno votato sì al referendum per togliere ogni forma di profitto dall’acqua”.