Francavilla al Mare. E’ morta per 740 euro, cioè due mesi di affitto arretrato, Monia Di Domenico, la 45enne di Pescara uccisa ieri pomeriggio a Francavilla al Mare, in un appartamento di sua proprietà, dall’uomo a cui aveva dato in uso l’abitazione, Giovanni Iacone, 48 anni. All’indomani del delitto emergono nuovi dettagli sull’accaduto: lui l’avrebbe colpita più volte alla testa con un sasso ornamentale. Il corpo della donna presenta anche una profonda ferita lacerocontusa alla gola e solo l’autopsia chiarirà la causa esatta della morte.
Il 48enne, disoccupato e con un precedente per rapina, è stato subito arrestato con l’accusa di omicidio volontario; ora è in carcere. E’ stato lui, nel corso dell’interrogatorio davanti al pm di Chieti Giuseppe Falasca, a fornire una prima ricostruzione dell’accaduto, ammettendo le proprie responsabilità.
Ieri pomeriggio, attorno alle 17.30, Di Domenico, originaria di Corropoli, aveva raggiunto l’appartamento di via Monte Sirente 65 – si tratta di una casa di famiglia non più utilizzata che la donna aveva dato in affitto al 48enne a settembre – per chiedere i due mesi arretrati di pagamenti. Lui non aveva i soldi, ne è nata una discussione, poi degenerata. Il 48enne avrebbe preso un sasso ornamentale e l’avrebbe colpita alla testa. Il corpo, infatti, presenta più lesioni al capo, dovute ad azioni traumatiche violente. Nella colluttazione la donna sarebbe finita su un tavolo di vetro, andato in frantumi.
Sul corpo c’è anche una profonda ferita alla gola. Il 48enne ha riferito che Di Domenico se la sarebbe provocata nella caduta sul tavolo, ma gli investigatori non escludono che lui l’abbia colpita anche con una scheggia di vetro, per finirla. Questo potrà essere chiarito solo dall’esame autoptico, che verrà eseguito non prima di sabato dal medico legale Cristian D’Ovidio. Iacone poi ha avvolto il corpo della 45enne in un lenzuolo bianco e lo ha trascinato dal primo al quarto piano, nei locali sottotetto, lasciandosi dietro una lunga scia di sangue. All’arrivo dei Carabinieri e dei soccorritori la donna era già morta. A lanciare l’allarme è stato un vicino di casa, richiamato dal trambusto.
Quando i militari dell’Arma sono intervenuti nella palazzina, il 48enne ha detto di essersi ferito a causa della rottura di un tavolo – aveva infatti un taglio sul palmo della mano, poi suturato dal personale sanitario – ma agli investigatori è bastato seguire le tracce di sangue per trovare il cadavere. Nel corso dell’interrogatorio, Iacone, visibilmente scosso, ha ammesso le sue responsabilità, parlando di un eccesso d’ira e di una situazione sfuggita di mano.
Nell’abitazione di Francavilla, sottoposta a sequestro, sono in corso ulteriori accertamenti da parte dei militari della Sezione investigazioni scientifiche del Comando provinciale di Chieti. Delle indagini si occupano i Carabinieri della Compagnia di Chieti e della Stazione di Francavilla, rispettivamente agli ordini del maggiore Federico Fazio e del luogotenente Antonio Solimini, supportati dai colleghi del Nucleo Investigativo.