Francavilla. Oltre dieci anni di gestione della piscina comunale, affidata ai privati a trattativa privata, senza il pagamento all’ente di nessun canone. E’ quanto è stato accertato, al termine di una capillare indagine, dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Chieti, che su delega della procura (il titolare dell’inchiesta è il sostituto Giuseppe Falasca), ha passato al setaccio tutti gli atti e le procedure amministrative, perseguite dal Comune di Francavilla al Mare per quanto concerne la gestione della piscina pubblica.
Ebbene, dal maggio del 2000 (epoca nella quale la gestione dell’impianto natatorio è stata affidata ad una società privata), il concessionario non ha versato nessun corrispettivo nelle casse comunale, o meglio: il Comune non ha previsto il pagamento di nessun canone. Nel corso degli ultimi mesi, le Fiamme Gialle hanno acquisito una copiosa documentazione sulla vicenda, ricostruendo in maniera analitica tutto l’iter seguito per l’affidamento della piscina al privato. Dalle carte sarebbero emerse una serie di irregolarità, soprattutto perché nella procedura di affidamento in concessione dell’impianto, non è stato previsto il pagamento di un canone, così come non sarebbe stato stipulato il contratto di appalto, in chiara violazione di tutte le procedure in materia. Irregolarità che nel corso degli anni non sono state sanate e che hanno prodotto mancate entrate nelle casse comunali. Due dipendenti del Comune costiero (un dirigente e il responsabile del procedimento) sono stati denunciati alla magistratura per abuso d’ufficio, in quanto avrebbero omesso di adottare le incombenze di natura contrattuale, legate alla procedura di affidamento, che rientravano nelle rispettive competenze. Il danno erariale per le casse comunali, da quanto emerge nell’inchiesta, ammonterebbe ad oltre 550 mila euro e della vicenda è stata informata anche la procura regionale della Corte dei conti.
