Chieti. Niente cloro, ma perossido di idrogeno e ioni argento per il trattamento antilegionella all’ospedale di Chieti in programma da questa sera fino alle luci dell’alba.
“Abbiamo scelto questa metodica perché gli agenti chimici si esauriscono in un tempo minore – chiarisce Giuseppe Mariotti, direttore medico del SS. Annunziata -, riducendo così il disagio per ricoverati e operatori. E’ necessario, però, che tutti i rubinetti restino chiusi per alcune ore per mantenere stabile la concentrazione dei disinfettanti nell’impianto idrico e rendere efficace il trattamento”.
Tutte le istruzioni e le informazioni del caso sono state nuovamente fornite questa mattina ai sanitari dell’Ospedale di Chieti da una task-force della Asl che ha raggiunto servizi e unità operative, dove sono stati apposti cartelli che vietano l’apertura dei rubinetti dalle ore 19 fino al completamento dell’intervento, previsto dopo le ore 6 di domani. Tutti i reparti, comunque, sono stati riforniti di acqua minerale, mentre un’autobotte della Protezione civile provvederà a consegnare taniche di acqua ai reparti per le esigenze legate all’igiene personale, in aggiunta al gel alcolico come sempre a disposizione per la disinfezione delle mani.
L’impianto potrà essere utilizzato nuovamente a partire dalle ore 7 di domani, sempre con le cautele indicate nell’uso dell’acqua, come il divieto di fare le docce e di lavare denti e protesi.
Ci vorranno poi alcuni giorni per poter effettuare nuove analisi, un campionamento attendibile potrà essere effettuato tra una decina di giorni. Un nuovo test sarà eseguito, oltre che dalla Asl, anche dai tecnici del Servizio Prevenzione e protezione dell’Università “Tor Vergata” di Roma. Complessivamente occorreranno almeno un paio di settimane per sapere se la legionella è stata debellata.