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Poca autostima, ma nessun disagio particolare: ecco il ritratto degli adolescenti di Vasto

Chieti. Non hanno grande autostima, ma non per questo si sentono dei disadattati. E’ il ritratto degli adolescenti del Vastese che ci consegna un’indagine conoscitiva condotta dal Centro di salute mentale di Vasto, al fine di misurare il livello dello stato di benessere in adolescenza e l’eventuale presenza di problemi di adattamento.

 La rilevazione ha coinvolto, da dicembre a marzo scorsi, 470 alunni delle classi quarte di tutti gli istituti di istruzione superiore di Vasto, i quali hanno partecipato rispondendo a un questionario anonimo costruito a misura di ragazzi e adatto a un target di età tra 14 e 19 anni.

 L’immagine che emerge dalla ricerca è quella di adolescenti che non vivono particolari disagi, ma manifestano livelli di autostima e benessere significativamente bassi. Decisamente alta la percentuale di ragazzi che hanno dichiarato di non accusare problemi particolari rispetto alle tematiche poste dal questionario, ma ciò nonostante è inferiore al 50% la quota di adolescenti che vive una condizione di reale benessere ed esprime un discreto livello di autostima. Agli studenti è stato chiesto di rispondere a domande riferite alle otto aree oggetto di indagine, ognuna riconducibile a una possibile causa di malessere e disagio: insoddisfazione corporea, ansia, depressione, conflitti interpersonali, incertezza per il futuro, abuso di sostanze, problematiche familiari e rischio psicosociale.

 “Abbiamo ottenuto un risultato ambivalente – spiegano gli psicologi Giovanni Colonna e Anna Nanni del Centro di riabilitazione psico sociale, i quali hanno condotto lo studio ed elaborato i dati -: sicuramente ci conforta il fatto che la stragrande maggioranza dei giovani non manifesti segni di disagio, che, però, non vuol dire vivere felice. Non c’è alcuna consequenzialità diretta tra l’assenza di disagio e un vissuto di autostima. Quest’area, dunque, va tenuta sotto la lente al fine di pianificare interventi in ambito scolastico, finalizzati non alla prevenzione del disagio, ma alla costruzione e potenziamento di abilità utili per fronteggiare le difficoltà esistenziali con atteggiamento critico, creativo e improntato all’efficacia”.

 Il questionario era strutturato in 81 affermazioni, relative ad atteggiamenti e comportamenti più o meno comuni, che i ragazzi dovevano valutare esprimendo un’opinione secondo lo schema “l’affermazione è falsa, parzialmente falsa, vera, abbastanza vera”. Qualche esempio: sono soddisfatto del mio aspetto fisico, molte persone mi irritano, mi sento triste e malinconico, mi fido del mio giudizio, ho un’opinione molto positiva di me stesso, le persone dicono che manco di fiducia in me stesso, non ho nessuna potenzialità o talento, non mi sento capace come la maggior parte delle persone.