Chieti. Il consumo di bevande alcoliche è complessivamente responsabile di mortalità prematura, disabilità e dell’insorgenza di oltre 230 patologie. Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, riferiti al 2014, in Abruzzo il consumo di alcol è inferiore alla media nazionale, sia per quello giornaliero sia per quello occasionale.
Nel consumo giornaliero l’Abruzzo presenta una percentuale pari al 18,6% della popolazione dagli 11 anni in su (la media nazionale è 22,1%). Solo in Sicilia (17,1%) e in Campania (17,5%) si registrano valori inferiori. I consumi più elevati risultano in Valle D’Aosta (26,7%), Emilia Romagna e Liguria (25,7%), Toscana (25,5%), Friuli Venezia Giulia (25,3%) e Marche (25,1%).
Per informare i cittadini sui rischi legati al consumo di bevande alcoliche, in particolare alla guida di autoveicoli, il Servizio Dipendenze patologiche (Ser.D.) della Asl Lanciano Vasto Chieti ha promosso una campagna informativa in occasione del “Mese della prevenzione alcologica, aprile 2016”. Lunedì 11 aprile 2016 materiale informativo sarà distribuito nei luoghi maggiormente frequentati dell’Azienda: i distretti sanitari, i reparti degli ospedali, gli sportelli del Centro unico di prenotazione (Cup) e dell’Ufficio relazioni con il pubblico, i consultori familiari interdistrettuali e la mensa dell’Ospedale di Chieti.
Incidenti, malattie cardiovascolari e cancro sono le tre categorie che contribuiscono per oltre il 90% alla mortalità attribuibile direttamente o indirettamente al consumo di alcol che, ogni anno, causa nel mondo 3,3 milioni di morti. L’alcol è responsabile di numerose problematiche sociali ed è il primo fattore di rischio per episodi o atti di violenza, criminalità, maltrattamenti familiari, per perdita di produttività e di lavoro nonché come fattore concorrente alla maggiore suscettibilità all’insorgenza di malattie infettive.
In Italia i comportamenti di consumo di alcol che eccedono rispetto alle raccomandazioni per non incorrere in problemi di salute (consumo abituale eccedente e il cosiddetto binge drinking, ovvero l’assunzione smodata di alcol che porta rapidamente all’ubriachezza) hanno riguardano 8 milioni e 265 mila persone (15,2% della popolazione). Comportamenti che eccedono rispetto alle raccomandazioni si osservano più frequentemente tra gli ultrasessantacinquenni (il 38% degli uomini e l’8,1% delle donne), tra i giovani di 18-24 anni (rispettivamente 22% e 8,7%) e tra gli adolescenti di 11-17 anni (21,5% e 17,3%). La popolazione più a rischio per il binge drinking è quella giovanile (18-24 anni): il 14,5% dei giovani (21% dei maschi e 7,6% delle femmine) si comporta in questo modo, soprattutto durante momenti di socializzazione.