Chieti. Il, una delegazione Fiom, composta dal Segretario Generale di Chieti e dagli RLS Fiom operanti in Sevel, ha incontrato la Asl di Lanciano, Vasto, Chieti, Dipartimento Lavoro. L’obiettivo della discussione, come annunciato agli Organi d’Informazione nei giorni scorsi, era la costruzione di un percorso per avere un migliore monitoraggio delle condizioni di vita all’interno della Sevel, la fabbrica più popolosa della nostra Regione.
La scrivente Organizzazione Sindacale, aveva riscontrato un netto peggioramento della condizione lavorativa, cosa denunciata da numerosi lavoratori. Inoltre, mettendo assieme diversi elementi che nel corso degli ultimi anni si sono sviluppati in Sevel, questioni che rappresentano in maniera più che evidente la volontà dell’Azienda di puntare tanto sulla produttività e sulla capacità di rispondere alle logiche di mercato, siamo stati indotti ad essere fortemente preoccupati.
Particolare evidenza è stata data all’insieme degli eventi, l’aumento dei carichi di lavoro, la riduzione delle pause, gli straordinari al sabato ed alla domenica per un numero esagerato di richieste, la sensibile riduzione di postazioni a basso carico lavorativo, elementi che sommati tra di loro potrebbero, secondo noi e secondo i nostri studi, incidere negativamente sulle condizioni psicofisiche dei dipendenti Sevel.
A nostro avviso, la ASL, in occasione dell’incontro, ha mostrato una miopia politica senza precedenti: rifiuto netto ad affrontare una impostazione complessiva, indisponibilità totale a superare le micro procedure che hanno il solo obiettivo di analizzare i singoli problemi concernenti la singola condizione, arroganza e presunzione nel rappresentare un contesto diverso da quello che la Fiom ha ricostruito nel corso dell’incontro.
Ci rendiamo conto che assumere posizioni coraggiose nei confronti del colosso non è semplice, ma riteniamo assolutamente sbagliato pensare che dove non si producono morti non vi sono problemi prioritari. Infatti, la ASL, ci ha spiegato che il mondo del lavoro è fatto anche di priorità. Massimo rispetto esprimiamo per tutti coloro che lavorano, in qualsiasi ambito loro si trovino, ma la ASL dovrebbe preoccuparsi della salute di chi lavora senza trascurare alcun lavoratore e nessun grado di rischio.
Inoltre, è stato evidenziato dalla ASL che da diciotto mesi non vi è alcuna operazione di monitoraggio specifico, lavoro che solitamente si svolge con gli RLS. Fatto gravissimo, visto che tra le tante cose sopra riportate, incombe un processo di riorganizzazione complessiva, percorso determinato dall’introduzione dell’Ergo Uas (nuova metrica per l’organizzazione del lavoro).
L’atteggiamento della ASL è da considerare deplorevole, per questa ragione, la Fiom, presenterà un esposto alla Procura della Repubblica per approfondire il quadro complessivo e studiare le ragioni di detta indisponibilità. Inoltre, la Fiom, viene descritta dalla ASL come un sindacato che denuncia troppo. Troppi sarebbero gli esposti presentati dalla nostra Organizzazione Sindacale. Noi, siamo fieri di questo, pertanto, cogliamo l’occasione per sottolineare che il tema della salute è per la Fiom un elemento centrale e non un optional, una zavorra per il sistema tutto.
La Fiom, non ci sta e non accetta lezioni da enti che tante volte, in giro per il nostro Paese Italia, hanno sottovalutato le denunce del sindacato con conseguenze devastanti per coloro che lavorano.
Inoltre, come annunciato nelle settimane scorse, proseguiremo con le iniziative di lotta e con il coinvolgimento delle Istituzioni. Tutto quanto faremo collocherà al centro del lavoro anche i rapporti con la ASL.