Lanciano. “Una laurea in sociologia o in scienze sociali è il requisito unico necessario per poter essere assunto come coordinatore del Centro Informagiovani di Lanciano, mentre la Legge regionale Informagiovani di settore viene clamorosamente ignorata. Questo recita l’ultimo bando pubblico rivolto sempre a cooperative e sempre a firma dell’Amministrazione Pupillo con le direttive dell’assessore Bendotti”.
Così in una nota Aldo Natale che aggiunge: “Un vero peccato, a pensare che il sottoscritto, Aldo Natale, vanta 16 anni di servizio presso lo stesso ufficio (dall’attivazione dello sportello a maggio 2014), e possiede dopo lunghi anni di sacrifici i requisiti richiesti dalla Legge Informagiovani della Regione Abruzzo, ossia la ‘L.R. 8 febbraio 2005, n. 6 Art. 154 Interventi a favore degli Informagiovani’ nonché è in possesso di laurea ma in Filosofia. Con la laurea in filosofia e dopo aver espletato e vinto ben due concorsi pubblici per titoli ed esami per operatore Centro Informagiovani sempre presso il Comune di Lanciano. Aldo Natale ha gestito l’ufficio per 16 anni. Credo sia sufficiente questa imbarazzante comparazione per capire che forse, se il sottoscritto avesse avuto una laurea in sociologia, il bando indicherebbe quale requisito il possesso di una laurea in filosofia. Sembrerebbe che gli attuali requisiti del bando siano stati adottati per evitare che Aldo Natale torni a svolgere un lavoro per il quale ha ottenuto nel corso degli anni ampi riconoscimenti nazionali, concretizzati nel 2010 con la nomina della città di Lanciano a sede di Coordinamento regionale Informagiovani/Anci. Dunque, se questa ipotesi fosse vera, si configurerebbe l’esclusione a priori per del sottoscritto per evitare di poter essere attenzionato dai nuovi vincitori della “gara”: eliminata l’esperienza professionale nel settore (la mia è quasi ventennale), eliminati i requisiti di legge e la formazione regionale (sono uno dei pochi in Abruzzo a possederli), eliminata la laurea in filosofia, che vinca il migliore! Insomma, un’iniziativa che potrebbe apparire ai maliziosi come un tentativo per “salvare la faccia”, ma che viene presentata alla cittadinanza ben pensante come un atto concreto per tornare alla buona politica. Già, la buona politica da buon padre di famiglia tanto declamata dalla signora Bendotti che non molti mesi fa ha giustificato il suo operato conclusosi (dopo, per il sottoscritto, un drammatico periodo costituito da continue decurtazioni salariali ed il maldestro tentativo di affido di nuovi servizi ad alta professionalità a costo zero euro mese), con il licenziamento dello stesso Aldo Natale facendo riferimento alle mie ‘appartenenze politiche’, ai miei ‘vissuti personali e quant’altro’, per concludere con descrizioni che non appartengono nemmeno lontanamente alla mia persona (miei presunti pianti e disperazione) e che indicano semplicemente, anche se fossero stati veri, una mancanza totale di rispetto e di privacy da parte di un amministratore pubblico con l’aggravante della delega al sociale. Pensare che sono ancora in attesa che la signora in questione esibisca ‘delibere’, ‘determine’ e soprattutto le ‘percentuali’ che io avrei richiesto per la gestione dello sportello ad alta professionalità Europe Direct. Già, la buona politica della signora Bendotti che non si è curata di avere rispetto della mia persona con quel dire e non dire, ricorrendo a frasi allusive sulle quali non ha mai fatto chiarezza come io stesso avevo richiesto per salvaguardare la mia onorabilità. Già, la buona politica della signora Bendotti che oggi punta su una laurea in Sociologia o in Scienze sociali, depauperando l’ufficio Informagiovani dell’esperienza professionale che nel pubblico impiego viene sovente “premiato” con gli scatti di anzianità o con la professionalità acquisita”.
“Di fronte a tutto ciò – conclude Natale – io continuo ad indignarmi e mi chiedo se è per l’eccessivo scalpore di fronte a questo modo di amministrare il bene pubblico che gran parte di opposizione, sindacati e organi di stampa hanno fatto tuonare il loro silenzio, che fa veramente male e questo sì che ferisce. Un silenzio che fa attualmente eco alla pagina con ‘documentazione non disponibile’ che si apre davanti agli occhi di chiunque volesse visionare il bando (magari laureati in lettere, storia, economia, etc..) cliccando sull’albo pretorio online del Comune. Quando si dice, che strana coincidenza!”.