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Vasto, Di Giuseppantonio visita il cantiere del centro di riabilitazione del centro per autistici

Vasto. Il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, insieme ai progettisti ed ai tecnici dell’ente ha visitato, accompagnato dalla presidente dell’associazione “Il Cireneo”, Germana Sorge, e dai responsabili del sodalizio, il cantiere del centro di riabilitazione e dei laboratori lavorativi per disabili autistici di Vasto, i cui lavori sono stati finanziati nel 2004 e nel 2005, ma non ancora conclusi.
“Non è possibile – ha spiegato il presidente Di Giuseppantonio – che progetti di questa importanza e di questa rilevanza sociale vengano bloccati dalla burocrazia e dalle lentezze della macchina amministrativa”.
Il primo lotto dei lavori, denominato L’albero della vita e relativo ai laboratori lavorativi ed alloggi, è stato finanziato nel 2004 per 530 mila euro (di cui 400 dal Cipe, 50 dalla Regione, 80 di fondi privati dell’associazione Il Cireneo) è iniziato solo nel 2007, ma il fallimento della ditta che aveva vinto l’appalto ha rallentato la conclusione delle opere.
Il secondo lotto dei lavori, relativo al centro di riabilitazione per bambini in età evolutiva, è stato finanziato nel 2005 per 300 mila euro (di cui 175 dal Cipe, 35 dalla Regione e 90 dalla Provincia), è iniziato nel 2008.
“Ho dovuto amaramente constatare – ha aggiunto Di Giuseppantonio – che a tutt’oggi il cantiere è desolatamente fermo e allo stato iniziale: occorre farlo ripartire alla svelta, visto che le difficoltà incontrate sono ampiamente superabili. Ritengo che di fronte alle sofferenze di tanti bambini e ragazzi che chiedono alle istituzioni una possibilità di uscire dallo stato di esclusione sociale in cui si trovano, la politica e la burocrazia devono inchinarsi e lavorare di concerto e con rapidità per concludere un progetto innovativo e concreto, per il quale sono stati trovati fondi pubblici e fondi privati. Ho dato precise direttive ai tecnici provinciali affinché i lavori vengano ripresi immediatamente e conclusi entro il più breve tempo possibile: mi hanno infatti rassicurato che in un anno le strutture potranno essere agevolmente completate. Ritengo questo termine perentorio e mi preoccuperò personalmente di farlo rispettare: non sarò tranquillo fino a quando non sarà posta l’ultima mattonella di ciascuno dei due lotti”.