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Cava Punta Penna, il Comune ricorre al Tar. L’IdV chiede un consiglio provinciale

Vasto. Il Comune di Vasto sceglie la strada giudiziaria per bloccare l’attivazione della cava sottomarina di fronte alla costa di Punta Penna. Nonostante il parere negativo della Sovrintendenza al progetto Si.co.Ra., la Regione, come ha comunicato l’assessore Febbo, è intenzionata a far partire il lavori il prossimo 10 febbraio. Il Comune di Vasto, dopo la richiesta ufficiale di sospensione dei lavori, ha deciso di affidare l’incarico ad un legale per predisporre un ricorso davanti ai giudici del TAR. Inoltre è stata invitata l’ARTA ad esprimere il proprio parere sulla vicenda.


“Attendiamo in tempo brevi – ha dichiarato l’assessore Anna Suriani – da parte del Governo Regionale, risposte certe e la doverosa attenzione all’ascolto delle posizioni espresse dall’Amministrazione e da tanti cittadini vastesi e non che hanno dimostrato di aver a cuore il proprio territorio”.
L’assessore ha anche ricordato che durante “l’estrazione della sabbia dai nostri fondali, tutta l’area dovrà essere interdetta al transito dei natanti e di qualsiasi altro mezzo, con gravi ripercussioni sulla pesca e la stagione balneare oltre ai presumibili danni ambientali e paesaggistici”.
Nel frattempo il capogruppo dell’IdV in consiglio provinciale, Eliana Menna, ha presentato una mozione per sollecitare il presidente Enrico Di Giuseppantonio al fine di porre qualsiasi azione a difesa e tutela della zona di Punta Penna contro il progetto della Regione. Il 18 febbraio, inoltre, potrebbe essere convocato un consiglio provinciale sul tema della Cava di Punta Penna il 18 febbraio.
Il consigliere regionale dell’IdV Paolo Palomba sta raccogliendo la documentazione necessaria per richiedere anche la convocazione di un consiglio regionale.

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