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Chieti, inaugurato anno accademico ateneo

Chieti. Un bilancio dal quale emerge “con chiarezza la solidità degli equilibri economici e finanziari attraverso i quali poter guardare con fiducia al futuro del nostro ateneo, che all’interno del panorama italiano segnato in questi ultimi anni da un calo delle immatricolazioni ha fatto registrare una sostanziale tenuta con, ad oggi più di 6.400 matricole” quello tratteggiato dal rettore Carmine Di Ilio, che a Chieti ha inaugurato l’anno accademico 2014-2015 dell’Università D’Annunzio Chieti-Pescara.

Non è mancato, nell’intervento del rettore Carmine Di Ilio, un passaggio dedicato alle questioni più spinose del 2014 “un anno difficile, duro, complesso e faticoso da superare, che ha spesso impegnato gli organi statutari in decisioni, anche impopolari – ha detto Di Ilio – ma in linea con le disposizioni legislative e gli indirizzi strategici della pubblica amministrazione”.

“È stato l’anno della temporanea interruzione dell’erogazione di parte del fondo accessorio – ha ricordato il rettore che l’ha definita “una dolorosa, ma inevitabile decisione che ha comunque prodotto incomprensioni, contestazioni e lacerazioni con il personale tecnico amministrativo dell’ateneo. Consapevoli dell’importanza del problema, con grande solerzia ed impegno e con la collaborazione dei sindacati nazionali di categoria, l’attuale amministrazione ha predisposto il documento di costituzione del fondo accessorio, mai predisposto in precedenza, che ora aspetta il responso delle autorità competenti”.

Di Ilio ha poi ricordato il ruolo della ‘D’Annunzio’ come strumento strategico di promozione economica e sociale e il collaborazione con le altre istituzioni amministrative, culturali, imprenditoriali del territorio. Ed ha citato la partecipazione al progetto di riqualificazione dell’ex caserma Bucciante di Chieti, 3.500 metri quadrati, e l’avvio della caratterizzazione per la realizzazione, a Pescara, di una nuova struttura edilizia di 6.000 metri quadrati da mettere sia a servizio degli studenti, ma concepita come spazio culturale di fruizione per tutti i cittadini. Per la realizzazione dei due progetti è stato previsto un investimento di 20 milioni di euro all’interno di un programma di adeguamento e ammodernamento del patrimonio edilizio che ne prevede 48 per il prossimo triennio.

Prima di concludere il suo intervento, Di Ilio ha ricordato una data importante: l’8 maggio del 1965 l’allora presidente della Repubblica Giuseppe Saragat firmò il decreto n. 1007 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 218 del 21 agosto 1865 con il quale ufficialmente veniva istituita la ‘Libera università degli studi Gabriele d’Annunzio’ “mettendo così fine ad anni di lotta, contrasti, polemiche e proteste”.

Un momento di riflessione all’interno di un percorso critico: così gli studenti dell’ex facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università ‘G.D’Annunzio’ hanno definito l’iniziativa alla quale hanno dato vita questa mattina in coincidenza con l’inaugurazione dell’anno accademico esponendo uno striscione negli ampi spazi verdi del campus dell’ateneo di Chieti.

Gli studenti hanno diffuso un volantino ‘Cerebr-azione’ dell’università nel quale fra l’altro scrivono: “in questo sistema, soprattutto, non abbiamo spazio per ragionare insieme e non abbiamo tempo per farlo. Per questo oggi vogliamo raccogliere le idee riguardanti la precarietà caratterizzante il nostro immediato futuro lavorativo, ma soprattutto il nostro presente. Inauguriamo i nostri Cahiers de doleances. Rifiutiamo la celebrazione incosciente e inauguriamo la cerebr-azione cosciente”.

Dicono ancora gli studenti “il nostro sapere umanistico e il nostro ruolo sociale è il primo ad essere messo in discussione dall’università-azienda: siamo persone improduttive e il nostro lavoro impalpabile apparentemente non produce Pil. Si afferma questo mentre il mondo occidentale soffre d’ignoranza, dopo aver costruito da solo la propria crisi economica, ecologica e internazionale”.

Sindacati assenti all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Chieti per rappresentare “un dissenso politico-sindacale rispetto alla governance dell’Ateneo nei termini in cui viene condotta dal rettore e dal direttore generale”.
In una nota congiunta di Maria Agnifili e Maria Lidia De Biasi (Flc-Cgil), Gianluca Di Sante (Cisl-Univ), Valentino Barattucci (Uil-Rua), Goffredo De Carolis (Csa-Cisal), Antonio Di Federico (Cisapuni), Luigi Fusella (coordinatore Rsu), le organizzazioni sindacali hanno fatto il punto sul 2014, definito “orribile” sia per la delegazione sindacale che per il personale tecnico-amministrativo e i collaboratori ed esperti linguistici che hanno subito tagli di retribuzione.

“Dopo aver firmato un contratto integrativo (febbraio 2014) al termine di una estenuante trattativa – spiegano i sindacati nella nota – abbiamo visto il direttore generale prendere a ‘picconate’ le risorse economiche di tutto il personale tecnico-amministrativo non docente, che ha dovuto subire l’improvviso impoverimento dello stipendio e la precipitata condizione economica delle famiglie.
Al conflitto con il quale abbiamo risposto a queste vessazioni si sono aggiunti ulteriori scontri su argomenti che l’amministrazione ha gestito al di fuori di ogni relazione sindacale: trasferimenti interni, scivolamenti di carriera di 20 unità senza autorizzazione degli organismi, corsi di formazione, rilevazione non programmata dei carichi di lavoro, dotazione organica, buoni-pasto, regolamento straordinario, sistema di video-sorveglianza”.