La Corte ha stabilito che vendere bottiglie d’acqua precedentemente esposte al sole è un reato punibile con un’ammenda fino a 1.500 euro.
Chi lascia al sole bottiglie d’acqua destinate alla vendita commette un reato. A stabilirlo è la sentenza 39037 della Corte di Cassazione, che ha anche precisato come l’eventuale breve durata dell’esposizione ai raggi solari sia del tutto irrilevante.
Infatti secondo la sentenza, la vendita di alimenti in cattivo stato di conservazione è un reato di pericolo presunto e quindi la violazione si concretizza anche in assenza di un effettivo deterioramento del bene tutelato.
In particolare, spiegano i giudici, per configurare il reato è sufficiente che siano stati messi in atto comportamenti potenzialmente “idonei a determinare il pericolo di un danno o deterioramento dell’alimento”.
La Cassazione ha anche sottolineato come l’acqua sia un prodotto alimentare vivo e come tale meritevole di cautele non molto dissimili da quelle normalmente utilizzate per il vino o l’olio.
Nello specifico caso oggetto della sentenza, il commerciante che aveva incautamente messo in vendita delle bottiglie d’acqua, per di più in plastica, precedentemente lasciate allo scoperto nel piazzale antistante il negozio, è stato punito con un’ammenda di 1.500 euro.