Lanciano. Il consiglio comunale di Lanciano ha approvato all’ unanimita’ “un documento a difesa della peculiarita’ della Sangritana”, storica azienda frentana il cui capitale sociale e’ interamente della Regione Abruzzo.
“La sensibilita’ delle forze consiliari ha permesso di elaborare un ordine del giorno unitario per difendere le specificita’ di Sangritana, ora chiediamo a gran voce un consiglio comunale straordinario sul progetto di fusione della Regione Abruzzo da svolgersi alla presenza dei vertici regionali”, scrive in una nota il vicesindaco di Lanciano e coordinatore della lista civica Progetto Lanciano, Pino Valente, intervenendo a proposito dell’ipotesi di fusione delle tre aziende di trasporto regionali, Arpa, Sangritana e Gtm.
“Si tratta di un progetto non condiviso con le forze politiche e con i territori ma calato dall’ alto, questo e’ un modo di operare che non condividiamo e che contrasteremo con forza – sottolinea Valente – ho parlato con tanti dipendenti e tutti mi hanno espresso la preoccupazione per un futuro incerto e per un’operazione che non condividono. Tutti si chiedono come e’ possibile che l’ azienda capofila sia quella capace di creare una voragine di perdite e non invece le aziende con i conti in regola. Ed anche dai tavoli di lavoro la sensazione non e’ quella di una fusione ma di una annessione vera e propria da parte di Arpa nei confronti delle altre due societa’, un paradosso perche’ le due aziende sane verranno colonizzate da un’azienda capace di produrre in due anni ben 17 milioni di euro di perdita”.
“Il presidente D’ Alfonso e’ venuto spesso in campagna elettorale a Lanciano, in questo caso non si e’ fatto vedere nessuno. La sua presenza e’ indispensabile, lo avrebbe gia’ dovuto fare come promesso all’ amministrazione comunale, lo faccia adesso, ci metta la faccia e venga a spiegare un progetto di questa importanza e di questo impatto per il nostro territorio – aggiunge Valente – non si chiuda nel palazzo regionale come fece Chiodi, si dimostri diverso dai suoi predecessori. Chiedo all’amministrazione regionale di sospendere temporaneamente la fusione e sentire le voci dei territori: cinque anni passano velocemente ed il popolo frentano non dimentichera’ questa operazione di distruzione del vettore frentano”, conclude la nota.