Rapino, vicenda Sagifur: il Gip ha rinviato a giudizio i rappresentanti della conceria

Chieti. Questa mattina, davanti al Gip del Tribunale di Chieti, si è tenuta l’udienza preliminare relativamente alla vicenda della Sagifur, la conceria con sede a Rapino, individuata come responsabile di un grave inquinamento ambientale.

 
 
 Il giudice, confermando quanto richiesto dal procuratore Falasca, ha emesso ordinanza di rinvio a giudizio nei confronti del rappresentante legale Salvatore Giammario e del liquidatore Antenore Gambacorta.
 
 L’accusa è quella di disastro ambientale colposo, adulterazione delle acque e di alcune contravvenzioni di genere ambientale (omissione di bonifica, messa in sicurezza e piano di caratterizzazione dell’area interessata). 
 
 Esaminate le fonti di prova raccolte e sulla base delle indagini preliminari esperite, il giudice ha ritenuto sufficienti gli elementi che accertano l’inquinamento e, non trovando motivi per una nuova perizia così come richiesto dai legali della ditta, ha rinviato a giudizio gli imputati fissando per il 12 novembre prossimo la prima udienza dibattimentale.
 
 “Il primo atto della mia giunta, non appena insediata, è stato la costituzione di parte civile del Comune di Rapino a tutela dell’immagine, della reputazione e degli interessi locali e per il risarcimento dei danni patrimoniali e non” – spiega Rocco Micucci, Sindaco di Rapino, che sin dai banchi della minoranza aveva segnalato la grave situazione di inquinamento presente nel territorio. “A questo punto riponiamo la nostra piena fiducia nella giustizia, affinchè vengano puniti i responsabili di questi reati, a tutela della salute dei cittadini di Rapino e della sicurezza ambientale di un intero territorio, per anni danneggiato da una negligente ed imprudente gestione della conceria”.
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