Stamina, il giudice dice no alle cure per la piccola Noemi

noemisciarrettaChieti. La piccola Noemi non potrà sottoporsi a cure con il metodo Stamina. Lo ha deciso il giudice del lavoro dell’Aquila Annamaria Tracanna che lo scorso 18 novembre aveva ricevuto un ricorso d’urgenza da parte dei genitori della bambina di Guardiagrele.

La piccola Noemi, che ha 18 mesi, è affetta da atrofia muscolare spinale (Sma 1) e i genitori, tramite l’avvocato Michela Di Iorio, avevano chiesto che la loro figlia potesse curarsi presso l’azienda ospedaliera Ospedali civili di Brescia dove viene praticato il metodo Stamina.

Probabilmente, sentiti i genitori della piccola, l’avvocato proporrà reclamo di fronte a un collegio composto da tre giudici.

Il papà della piccola Noemi risponde dal reparto di pediatria dell’ospedale di Chieti dove la bimba è stata ricoverata d’urgenza ieri sera per una fortissima crisi respiratoria. “Ci stava lasciando, aveva perso già perso i sensi ma l’abbiamo praticamente salvata a casa con l’ossigeno – racconta il papà Andrea Sciarretta, 26 anni -. Oggi sta un po’ meglio ma la stanno comunque tenendo sotto controllo. Se ci avesse lasciata, oggi sarebbero corsi tutti a dire che ci sono vicini, come succede in Italia solo il giorno dopo che le tragedie avvengono. Noi abbiamo chiesto che a nostra figlia sia garantito il diritto a curarsi, solo questo; ormai tutti conoscono la sua storia, grazie al Papa che ha chiesto di pregare per lei a milioni di persone: ieri ci stava lasciando senza nemmeno provarla questa cura che lei, che noi, chiediamo. Cosa ha fatto di male questa bimba per meritare questa indifferenza?”.

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