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San Giovanni Teatino, comunità psichiatrica per minori Lilium all’esame del parlamento

San Giovanni Teatino. La senatrice Laura Bottici, del Movimento Cinque Stelle, e i senatori Airola, Cioffi, Paglini, Santangelo e Taverna, hanno presentato un atto di sindacato ispettivo sulla comunità psichiatrica per minori “Lilium”, di San Giovanni Teatino.

Questo è il testo dell’interrogazione parlamentare: “Ai Ministri della giustizia, della salute e del lavoro e delle politiche sociali. Premesso che: la cooperativa Lilium è un centro per la cura ed il ricovero dei minori con gravi disturbi psichiatrici con sede in via Verdi 18 a San Giovanni Teatino, e si occupa dell’erogazione di servizi socio-assistenziali per minori diversificati in tre tipologie di intervento: assistenza socio-educativa rivolta agli utenti affidati dalle istituzioni locali o giudiziarie; programmi terapeutico-riabilitativi-residenziali per utenti con handicap e disturbi psichiatrici ed attività di recupero e reinserimento sociale di soggetti tossicodipendenti; la cooperativa Lilium ospita anche alcuni ragazzi provenienti dal Trentino-Alto Adige e si avvale della collaborazione di alcuni medici dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari della Provincia autonoma di Trento, in forza di una convenzione stipulata con la Provincia stessa; nel 2007 la cooperativa Lilium ha rilevato le attività della cooperativa Cearpes che era ubicata nelle stesse strutture e l’attuale direttore della cooperativa Lilium, Dominique Quattrocchi, ne era il presidente; in data 30 luglio e 1° agosto 2012 siti di notizie on line del Trentino-Alto Adige e dell’Abruzzo, hanno evidenziato alcune criticità relative alla cooperativa Lilium; secondo le notizie riportate, i gestori e gli amministratori della cooperativa Lilium sarebbero stati denunciati presso la procura di Chieti. In particolare si riferisce che ‘Secondo la denuncia dell’avvocato le segnalazioni ricevute in merito alla circolazione di droghe e alcool nella comunità sono state purtroppo confermate da un ragazzo di Padova. Nella relazione del dottor Paolo Cioni si afferma che il ragazzo ha dei ricordi e dei vissuti estremamente negativi sulla comunità terapeutica di Chieti. In particolare riferisce che ‘circolavano droga e alcool. Gli educatori ci portavano a comprarla al Parco Florida, vicino a Pescara’. In particolare cita un educatore […] che sarebbe stato il referente di questo meccanismo’; riportano, inoltre, la notizia di un’ulteriore denuncia rivolta agli amministratori della cooperativa Lilium per avere omesso di denunciare una molestia sessuale praticata da un infermiere verso una ragazza minorenne ospite presso la comunità, come confermato da una nota in cui la comunità stessa afferma di ‘aver svolto repentinamente indagini interne, per appurare quello che realmente era accaduto, coinvolgendo anche i carabinieri e invitando la ragazza stessa a sporgere denuncia, cosa che, però, la minore si è rifiutata di fare’; secondo quanto pubblicato sul sito della cooperativa Lilium, la denuncia di molestie sessuali sarebbe stata archiviata; in data 12 aprile 2012, un servizio del TGR Trentino-Alto Adige di Rai 3 segnalava la denuncia di una minore trattenuta nella comunità Lilium contro la sua volontà nonché molestata sessualmente da un infermiere; risulta agli interroganti che la minore, dopo le dimissioni dalla comunità, non sarebbe stata ascoltata dagli inquirenti in merito agli episodi di molestie, ma esclusivamente in occasione delle indagini interne svolte, dalla stessa cooperativa Lilium, mentre era trattenuta nella struttura contro la sua volontà; i media riferiscono inoltre di altri abusi praticati all’interno della comunità. In particolare è stato riportato che: «La minore stessa e altri ex ospiti hanno scritto di ragazzi e ragazze legati ai letti e chiusi in stanza per ore, di una prassi secondo la quale nei primi tre mesi si vieta agli ospiti qualsiasi contatto con l’esterno, di problemi di sicurezza con ragazzi che si scambiano gli psicofarmaci, di condizioni insopportabili che spingono i ragazzi a tentare la fuga e di droghe circolanti nella struttura’; il quotidiano on line “PrimaDaNoi” del 20 giugno 2009 riportava la notizia di un ragazzino di 15 anni deceduto dopo sole 5 ore di permanenza nella comunità Lilium. In particolare l’articolo informa che «secondo i genitori, il ragazzo non aveva mai avuto problemi cardiaci ed era in un buono stato di salute, fatto salve alcune patologie legate alla sua obesità (…). Quando i genitori hanno avuto modo di vedere il ragazzo senza vita hanno notato che gli erano stati rasati i capelli e che aveva dei lividi sul corpo. La Procura ha disposto il sequestro della cartella clinica e l’autopsia’; risulta agli interroganti che 33 operatori della cooperativa Cearpes incluso l’attuale direttore della cooperativa Lilium Dominique Quattrocchi sarebbero indagati per maltrattamenti; nella seduta del 3 aprile 2012 della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza i rappresentanti dell’associazione Pronto soccorso famiglie avevano portato all’attenzione della Commissione alcune situazioni relative alla cooperativa Lilium, ma non risulta agli interroganti che siano state fatte ulteriori indagini approfondite sulla comunità, finalizzate a verificare e correggere le eventuali irregolarità riscontrate; nel mese di ottobre 2012 la stampa (tra gli altri i giornali online “Giornale di Montesilvano”, “Informazione” e “Nsoe”) ha pubblicato la notizia di una visita effettuata dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani e da Adiantum (associazione di associazioni nazionali per la tutela dei minori) presso la cooperativa Lilium ‘per verificare i recenti esposti sulla comunità da parte dell’avvocato Francesco Miraglia per reati connessi a droga e abusi sessuali, l’interrogazione parlamentare dell’on. Rita Bernardini e altre segnalazioni’ e di un successivo esposto sulla cooperativa Lilium; secondo quanto riportato dalla stampa, le osservazioni principali denunciate nell’esposto di cui sopra sono: nessuna attività ricreativa, educativa, di formazione professionale, didattica, riabilitativa, eccetera in atto per tutta la durata della visita. Locali e attrezzature per tali attività palesemente inutilizzati da tempo; locali, strutture, stanze, generalmente sporchi, squallidi, poco arredati, inadatti per un recupero di persone con disagi psichici; ragazzi e ragazze chiusi a chiave nelle loro stanze per tutta la durata della visita (circa 3 ore). Alte recinzioni per impedire ai ragazzi di uscire. Porte degli alloggi e porte esterne chiuse a chiave; ragazzi e ragazze pesantemente sedati, tristi, intimoriti; ragazzi che dormivano di primo pomeriggio in locali angusti, senza lenzuola e cuscino; stanze dei ragazzi senza comodini, apparecchi musicali, armadi, librerie, eccetera; locali adibiti a uffici e accoglienza del pubblico fuori norma con soffitti di altezza di circa 2 metri e una trave ad un’altezza di circa 1,70 metri; risulta agli interroganti che le notizie in possesso del Comitato dei cittadini per i diritti umani e di Adiantum siano state trasmesse: alla presidente della Commissione infanzia e adolescenza della XVI Legislatura, on. Alessandra Mussolini, al presidente della Regione Abruzzo dottor Giovanni Chiodi, all’ex assessore per le Politiche della salute, dottor Lanfranco Venturoni, alla direttrice delle Politiche della salute dottoressa Maria Crocco, al sindaco di San Giovanni teatino, all’assessore per la sanità della Regione Veneto dottor Luca Coletto, al segretario regionale per la Sanità dottor Domenico Mantoan, all’assessore per le politiche sociali della Provincia autonoma di Trento dottor Ugo Rossi e all’assessore per le Pari opportunità e politiche sociali del Comune di Trento dottoressa Violetta Plotegher; non risulta agli interroganti che siano state fatte ulteriori indagini sulla comunità, fatta eccezione per la Provincia autonoma di Trento che immediatamente ha predisposto indagini prendendo contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani e con Adiantum, si chiede di sapere: se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto; se intendano, nell’ambito delle proprie competenze ed in raccordo con le amministrazioni coinvolte, adottare le opportune iniziative al fine di verificare urgentemente presso la cooperativa Lilium di S. Giovanni Teatino la presenza delle gravi irregolarità descritte; quanti e quali finanziamenti statali la cooperativa Lilium abbia percepito negli ultimi 5 anni, per quanti minori e per quali periodi di ospitalità; se risultino indagini in corso riguardanti la cooperativa Lilium e la cooperativa Cearpes e, in caso affermativo, per quali ipotesi di reato; se risultino indagini o procedimenti in corso riguardanti operatori o dirigenti della cooperativa Cearpes e se attualmente tali operatori o dirigenti lavorino o siano collegati con la cooperativa Lilium; se non ritengano di dover intervenire al fine di promuovere una maggiore e più rapida attività di controllo e verifica delle comunità alloggio presenti sul territorio nazionale, anche istituendo strutture di vigilanza indipendenti, al fine di approfondire ed elaborare le più opportune strategie di intervento a tutela degli stessi minori accolti in ambiti che sappiano progettare ed attuare iniziative educative con esclusiva finalità riabilitativa a livello psicologico e di recupero dello svantaggio socio-culturale”.