Ortona, consorzio vinicolo ricorre al Tar contro progetto centrale a biomasse

vinoOrtona. Citra Vini, il più grande consorzio vinicolo abruzzese, ha presentato un ricorso al Tar dell’Abruzzo contro il progetto per la costruzione di una centrale a biomasse a combustione di potenzialità pari a 15MW elettrici (48 MW termici complessivi, per un’immissione in rete di oltre 80 milioni di kWe/annui) in località Caldari di Ortona.

Citra, dopo aver partecipato alle battaglie contro il Centro Oli di Ortona e Ombrina Mare, è ancora una volta al fianco dei viticoltori e dei cittadini abruzzesi per la difesa e tutela del nostro bellissimo  territorio. La forte preoccupazione nasce dalla potenzialità di tale impianto che prevede una produzione di 15 Mw elettrici, ossia 15 volte superiore alla centrale biomasse a combustione già attiva a Treglio. L’impatto ambientale, che potrebbe generarsi, rischia di compromettere seriamente il paesaggio della campagna ortonese e le delicate attività produttive delle aziende agroalimentari operanti nel comprensorio nonché la qualità della vita degli abitanti della zona.
“Siamo delusi dal comportamento delle istituzioni che in più occasioni si sono schierate a tutela del territorio e in favore di uno sviluppo legato all’enogastronomia, ma poi, di fatto,  hanno dato le autorizzazioni alla costruzione di questi impianti, dimenticando che la viticoltura rappresenta la prima risorsa economica – dichiara Valentino Di Campli, ‘residente di Citra Vini – rappresentiamo 3000 viticoltori che producono su circa 6000 ettari e hanno fatto della viticoltura di qualità la loro bandiera. Vogliamo preservare il patrimonio vitivinicolo e paesaggistico affinché i nostri soci insieme a tutta la cittadinanza locale possano mantenere nel tempo il valore dei terreni e delle produzioni. Vogliamo precisare che non siamo contrari alla produzione di energie rinnovabili, ma occorre valutare le modalità con cui sono prodotte e il territorio dove possono essere costruiti gli impianti di produzione”.

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