Anche Ripa Teatina fuori dall’Unione dei Comuni delle Colline Teatine

ignazio_rucciRipa Teatina. Anche il Comune di Ripa Teatina esce dall’Unione dei Comuni delle Colline Teatine. E’ quanto deciso nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, durante il quale Palazzo di Città ha deciso di seguire quanto già ratificato da Villamagna, Tollo e Vacri.

“La decisione di uscire dall’Unione dei Comuni – spiega il sindaco Ignazio Rucci – é stata frutto di numerose riflessioni. Nel maggio 2005, aderimmo a questo progetto in quanto, nelle sue premesse, aveva come scopo la riduzione e l’ottimizzazione delle spese dei Comuni e il miglioramento dei servizi. Purtroppo, però, così non é stato, perché nel corso degli anni si sono evidenziate numerose difficoltà nella gestione dei sevizi tramite l’Unione”.

Il primo cittadino assicura che Ripa Teatina non intende rompere i legami con i Comuni del territorio. Ma, precisa Rucci, “é necessario lavorare insieme su altri percorsi per poter garantire ai nostri cittadini l’applicazione vera di quei principi di risparmio e miglioramento dei servizi che ci vengono chiesti”.

Per questo motivo, assieme ai Comuni di Vacri e Villamagna, è stato deciso di percorrere una via diversa per poter giungere ai risultati che le amministrazioni in questione si erano prefissate. “A questo scopo – continua il sindaco – abbiamo istituito una centrale unica di committenza con i due Comuni, di cui proprio Ripa Teatina è capofila. L’intenzione è quella di costituire una nuova associazione tra Ripa, Vacri e Villamagna, tra loro confinanti, senza comunque precludere la possibilità di un allargamento ad altri Comuni vicini. Mi riferisco a Torrevecchia Teatina e a Miglianico”.

Secondo il primo cittadino, la nuova unione costituirà una grande opportunità di collaborazione nella realizzazione di programmi in vari settori, mettendo in stretta relazione le risorse umane, gli amministratori dei Comuni coinvolti, le associazioni presenti sul territorio e i cittadini, “che – precisa Rucci –, superando sentimenti dettati da un campanilismo purtroppo ancora persistente, potranno sentirsi parte di una realtà più vasta ed efficiente. Occorre una riforma culturale per far capire che quella dell’Unione è per i piccoli Comuni la strada giusta e per evitare che, come è accaduto nell’Unione delle Colline Teatine, gli interessi di parte prevalgano sul bene comune. Ritengo infatti che oggi un’amministrazione moderna ed efficiente non debba più pensare solo al proprio orticello, ma ragionare in sintonia con le realtà simili e vicine per una crescita comune di cui beneficeranno tutti i cittadini del territorio”.

 

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