La vicenda risale ad alcuni mesi fa, quando l’uomo si era presentato all’Ufficio Postale con l’assegno contraffatto, di cui era titolare una donna e l’aveva versato sul proprio conto corrente.
Il direttore dell’Istituto Bancario emittente ha riscontrato che la firma apposta sull’assegno era chiaramente apocrifa e pertanto, come prassi, ne ha attestato il mancato pagamento inviandolo all’Autorità Giudiziaria per i dovuti accertamenti. Dopo la denuncia di furto dell’assegno presentata dalla titolare, gli agenti del commissariato di Vasto hanno aperto un’ indagine.
“Dagli accertamenti esperiti – fa sapere il dirigente Cesare Ciammaichella – è emerso che l’uomo aveva lavorato in un hotel di proprietà della denunciante nel periodo estivo e aveva abilmente asportato l’assegno dal carnet della titolare. L’uomo, però, non è stato altrettanto abile nell’imitarne la firma, perciò quando l’assegno era arrivato in banca è stato “protestato”. Gli accertamenti dalla Polizia hanno permesso di risalire all’uomo attraverso il numero di conto corrente di cui era intestatario”.
Interrogato sulla vicenda, l’uomo ha dato spiegazioni contrastanti non convincendo gli investigatori che ben presto hanno ricostruito i fatti rilevando l’infondatezza della versione raccontata dall’uomo. “Il molisano, con precedenti penali per insolvenza fraudolenta oltre che per reati dello stesso tipo – conclude il dirigente del commissariato vastese -, dovrà rispondere di ricettazione e falsità materiale commessa da privato”.