L’accordo prevede che l’Ussm segnali all’unità operativa di Medicina penitenziaria della Asl il nome di un ragazzo da prendere in carico, che viene dunque affidato a uno psicologo per una prima valutazione psicodiagnostica, in base alla quale sarà poi il giudice a decidere se procedere con la detenzione in carcere minorile, con l’invio in comunità o con l’affidamento ai servizi sociali. In quest’ultimo caso, la Asl, sempre attraverso l’unità operativa di Medicina penitenziaria, assicurerà al minore il necessario sostegno psicologico e psicoterapeutico, lavorando in stretta collaborazione con l’Ussm per il reinserimento sociale del ragazzo. Nella valutazione psicologica e nel percorso terapeutico gli operatori dell’Unità operativa di medicina penitenziaria renderanno partecipe anche il Servizio per le tossicodipendenza (Ser.T), il servizio di Neuropsichiatria infantile e il Dipartimento di salute mentale della Asl, nel caso in cui il minore sia stato già preso in carico da una di queste strutture aziendali. L’accordo operativo è stato sottoscritto presso la sede della Direzione generale all’ospedale “Santissima Annunziata” di Chieti, alla presenza del direttore e del vicedirettore regionale dell’Ufficio di servizio sociale per i minorenni, Albertantonia Aracu e Cinzia Carlone, del direttore regionale della giustizia minorile, Concetto Zanghi, del dirigente dell’unità operativa di Medicina penitenziaria della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Francescopaolo Saraceni, e di Francesco Zavattaro e Silvia Cavalli, rispettivamente direttore generale e amministrativo dell’Azienda sanitaria.