Chieti. Cambia la composizione della Commissione d’esame per il conseguimento dell’abilitazione all’esercizio venatorio della Provincia di Chieti.
Con una lettera inviata al WWF in questi giorni, il direttore del Dipartimento regionale competente (Politiche dello Sviluppo Rurale e della Pesca), annuncia che «riesaminando il combinato disposto dell’art. 22 della l.r. 10/2004 e dell’art. 22 della l. 157/92, si ravvisa l’esigenza di completare la qualificazione in termini di esperienza e competenza della commissione di cui si tratta; si provvederà pertanto a proporre variazione alla sua composizione elevando a rango di effettivo il membro segnalato dall’Ente produttore di Selvaggina, Franco Perco, unico tra i commissari che la compongono ad essere dotato di laurea nelle materie previste dalla legge n. 157/92».
Il “ravvedimento” nasce da una diffida inviata l’11 agosto scorso dal WWF alla Regione nella quale l’Associazione ricordava appunto che nelle Commissioni per l’abilitazione all’esercizio venatorio, nominate dalle Regioni in ciascun capoluogo di provincia, deve esserci, in base a un obbligo di legge, almeno un componente effettivo laureato in scienze biologiche o in scienze naturali esperto in vertebrati omeotermi, quelli volgarmente detti “a sangue caldo”. Obbligo che non era stato rispettato per la commissione provinciale di Chieti, istituita con DGR n. 21 del 26 gennaio 2017.
Prendiamo atto dell’intervento correttivo, anche se ci dispiace che debba essere una associazione a ricordare a un ente pubblico la necessità di rispettare la legge. Resta infine un nodo: non sappiamo al momento se da gennaio a oggi la Commissione abbia o meno abilitato cacciatori (sarà necessario un accesso agli atti per accertarlo), ma se lo avesse fatto sarà indispensabile annullare ogni provvedimento emesso da una Commissione nominata in palese violazione di legge.