San Salvo. Non c’è più acqua nella diga di Chiauci (Isernia) che attraverso il fiume Trigno immette acqua destinata ai comuni della costa adriatica e in particolare a Montenero di Bisaccia (Campobasso) e a San Salvo, sia per uso potabile e sia a servizi dell’agricoltura e delle zone industriali.
La mancanza di precipitazioni e il caldo, con le temperature che sono risalite, ha prosciugato del tutto l’invaso che lavora attualmente a 3 milioni di metri cubi d’acqua, ma che ne dovrebbe poter sopportare, con brevi interventi di potenziamento, almeno il doppio e con una capacità complessiva a opere ultimate di 15 milioni.
Al momento l’acqua che circola nel fiume Trigno è di soli 80 litri al secondo attraverso l’attingimento di quattro pozzi nel tratto chietino e uno di quello di Montenero di Bisaccia.
Il presidente della Regione Abruzzo ha adottato lo scorso 25 agosto con il decreto n. 49 con il quale stabilisce le misure utili a rendere possibile un approvvigionamento idrico di emergenza per fornire soprattutto acqua potabile venuta meno dalla diga di Chiauci.
Il commissario del Consorzio di Bonifica, Franco Amicone, intanto, con un’azione coordinata con la Sasi, ente gestore della distribuzione dell’acqua, e l’Arap e l’Arap Servizi, che gestiscono le aree industriali e il trattamento delle acque, sta valutando soluzioni alternative per fronteggiare la crisi idrica nel Vastese.