Immediatamente si è precipitato in strada, tentando di capire da dove provenivano quelle grida. Una volta individuato l’appartamento, ha capito che un uomo stava massacrando di botte quella donna disperata. Ha cercato, quindi, di farsi aprire, ma niente, fino a quando, un attimo prima di sfondare la porta, quella donna ha aperto, con il volto insanguinato e piena di ematomi. Un corpicino esile, violato dalla brutalità di un uomo completamente offuscato dall’alcol. E il tutto, purtroppo, si è svolto sotto lo sguardo atterrito di una bimba di appena 10 anni.
Il maresciallo, con il supporto dei suoi uomini, ha cercato, dunque, di portare l’uomo in caserma, ma lui ha cominciato a divincolarsi e ad opporre resistenza. Per la donna, invece, è intervenuto immediatamente il 118 che, viste le condizioni disastrose, l’ha portata nell’ospedale di Lanciano, insieme alla sua bambina. Dagli accertamenti diagnostici è emerso che la donna ha incassato botte in ogni parte del corpo, ma soprattutto alla mandibola, dove sono risultate anche lesioni precedenti. Nonostante ciò, però, ha deciso di non denunciare. Attorno a lei si è creato un cordone di solidarietà, soprattutto volto a cercare una più dignitosa sistemazione alla piccola: si muovono il sindaco di Castel Frentano, le assistenti sociali, i carabinieri e conoscitori di lingua, si instaura un contatto con il Consolato belga, perché abbiano un sostegno anche e soprattutto quando faranno ritorno al loro Paese.
Lui, intanto, è stato arrestato per maltrattamenti e per resistenza a pubblica ufficiale. Mentre lo conducevano in cella, continuava ad urlare che lui è un rispettabile giornalista della tv belga. Forse ancora ignaro del fatto che con questo episodio ha contribuito a scrivere una pagina bruttissima di cronaca nera.