In quell’occasione, la donna riportò contusioni giudicate dai medici guaribili in 7 giorni.
Oggi, durante il processo, l’imputato, difeso dall’avvocato Giacinto Ceroli, ha negato di aver malmenato l’anziana mamma aggiungendo di avere voluto solo convincerla a coricarsi a letto.
Davanti al giudice l’uomo ha comunque ammesso la sua enorme stanchezza psichica nel doversi prendere cura della donna che soffre di patologia psichiatrica. Avrebbe ceduto allo sconforto per la complessa situazione di salute dell’anziana mamma.
Per quanto riguarda il reato di violazione di domicilio, l’uomo ha invece spiegato di avere forzato la porta di ingresso dell’abitazione della madre non avendo avuto da lei alcuna risposta e temendo che si fosse chiusa dentro.
L’imputato ha ottenuto la sospensione della pena, tornando quindi in libertà al termine del processo.