Il Presidente Di Giuseppantonio ha illustrato una vera e propria road map che porterà e definire tutti i passaggi entro il prossimo mese di novembre, previa adozione di atti e delibere da parte di tutti i soggetti interessati, ovvero i Soci del Consorzio. Sia per la stima del patrimonio del Consorzio, che attualmente è negativo per 1,8 milioni di euro, che per la valutazione dell’immobile, che ha un valore intorno ai 20 milioni di euro, si ricorrerà ad una perizia giurata. Altro passaggio fondamentale nell’ambito della road map è il ripiano delle perdite pregresse che avverrà da parte dei tre soci i quali, ciascuno per la propria quota, formano attualmente il Consorzio ovvero l’Istituto Mario Negri di Milano, la Provincia di Chieti e la Regione Abruzzo.
“La scelta di trasformare il Consorzio in Fondazione deriva dalla necessità di dotare il Consorzio di una veste giuridica più adatta a svolgere l’attività di ricerca scientifica – ha spiegato Di Giuseppantonio -: la Fondazione, infatti, per sua intrinseca natura, essendo ente senza scopo di lucro per previsione normativa, è destinata ad avere un ambito di consenso e legittimità maggiore in tutti gli ambiti sia istituzionali che sulla collettività: basti pensare al maggior raggio d’azione sui progetti di ricerca in ambito nazionale od europeo o alla maggiore capacità di attrarre liberalità, cioè donazioni, dai privati. Per quanto riguarda l’immobile, è bene sottolinearlo, ci sarà un vincolo modale: ciò significa che la Fondazione non potrà deliberare di venderlo ovvero di destinarlo ad altre finalità. E’ necessario che la Fondazione sia in grado nel tempo di assicurare una gestione equilibrata per evitare il depauperamento del suo patrimonio. Per quanto riguarda la Provincia di Chieti credo che mai un Ente di queste dimensioni abbia investito 20 milioni di euro sulla ricerca: noi lo facciamo in maniera convinta, consapevoli della necessità di conservare un patrimonio di professionalità e competenze scientifiche di altissimo livello. Ma dev’essere chiaro – ha voluto evidenziare il Di Giuseppantonio – che il Negri Sud per andare avanti, al di là della Fondazione e della donazione dell’immobile, dovrà necessariamente raggiungere il traguardo che venne posto 32 anni fa, all’atto della sua nascita: ovvero la sua trasformazione in un campus nel quale entrino anche altri soggetti, penso ad esempio all’Università e altre istituzioni di ricerca. In questo senso lancio un appello alla Regione affinchè riconosca al territorio di Lanciano il polo della ricerca e su tale polo promuova insediamenti di quel genere”.