Infatti – ha continuato il Consorti – circa cinque ore prima del bombardamento aereo dell’esercito siriano Feras Karam ha dichiarato sul suo profilo Facebook di voler lanciare il giorno successivo una campagna mediatica sull’utilizzo di armi chimiche contro i civili da parte dell’esercito governativo nel territorio di Hama.
A tal proposito – si domanda il Consorti – il giornalista Feras sapeva che sarebbe scoppiato in anticipo un attacco di gas? Era forse programmata, da parte delle forze ribelli, una messa in scena per creare una “false flag” e far scagliare l’opinione pubblica internazionale contro Assad che sta vincendo la guerra? Secondo una nostra fonte siriana – ha precisato il Presidente del DESI – le bombe chimiche sarebbero state lanciate successivamente al bombardamento aereo dei governativi, da parte dei ribelli per incolpare Assad dell’uccisione dei civili e dei bambini, con l’ausilio degli organi d’informazione anti governativi.
Questi post sui social network del giornalista Feras Karam – ha concluso Luciano Consorti – farebbero pensare ad un legame fra certi organi d’informazione, i gruppi ribelli di Fatah al Sham (ex Al Nusra, legati ad Al Qaeda) e i servizi segreti per creare false flag”.